Sono arrivati i primi commenti della Corte Suprema di Cassazione in merito al decreto sicurezza: ecco cosa è stato detto
L’Ufficio del Massimario della Corte Suprema di Cassazione ha espresso una valutazione critica sul decreto sicurezza, evidenziando alcune problematiche rilevanti nell’applicazione delle norme. Nel corso di una dettagliata relazione di 129 pagine, sono stati segnalati in particolare i limiti della decretazione d’urgenza, la presenza di norme troppo eterogenee e l’adozione di sanzioni giudicate sproporzionate.
Criticità evidenziate dalla Corte di Cassazione sul decreto sicurezza
La relazione del Massimario, che ha il compito di sintetizzare e orientare l’interpretazione giuridica delle sentenze, ha sottolineato come il ricorso alla decretazione d’urgenza nel caso del decreto sicurezza abbia generato una normativa frammentata e poco coerente, con conseguenze negative sulla chiarezza applicativa e sulla giustizia sostanziale. Inoltre, l’analisi ha posto l’accento sulle sanzioni sproporzionate previste dal decreto, sollevando dubbi sulla loro congruità rispetto ai principi di proporzionalità e ragionevolezza che devono guidare l’azione legislativa.
Il ruolo della Corte e il contesto istituzionale
La Corte Suprema di Cassazione, istituita nel 1923 e con sede nel Palazzo di Giustizia di Roma, rappresenta il giudice di legittimità di ultima istanza nel sistema giudiziario italiano. L’Ufficio del Massimario, guidato dal Presidente Alberto Giusti, svolge la funzione di estrapolare e diffondere i principi giuridici fondamentali dalle pronunce della Corte, indirizzando così la giurisprudenza nazionale. Solo pochi giorni fa, il 20 giugno 2025, la Corte ha ospitato una delegazione di magistrati cinesi per un confronto sulle banche dati giuridiche e la massimazione delle decisioni, confermando il ruolo centrale dell’istituzione nell’ambito del diritto e della giustizia.






