Bari, 22 agosto 2025 – Antonio Decaro, attuale presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo e già sindaco della città di Bari, si è espresso con chiarezza riguardo alla sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Puglia. In un lungo post su Facebook, Decaro ha ribadito la sua volontà di candidarsi “senza condizioni”, sottolineando però la necessità di poter guidare la Regione con piena libertà politica e senza condizionamenti da parte di figure politiche del passato.
Antonio Decaro: un impegno verso la Puglia, ma con libertà
Decaro ha iniziato il suo intervento riconoscendo che nessuno è indispensabile, nemmeno lui, e che il lavoro che svolge in Europa è di grande importanza e prestigio. Tuttavia, ha aggiunto: “Se non ci saranno le condizioni per tornare in Puglia, continuerò a lavorare lì, per la mia terra, sostenendo lealmente il candidato progressista alla guida della Regione”. L’ex sindaco della città di Bari ha fatto esplicito riferimento al veto posto sulle candidature a consiglieri regionali di Michele Emiliano, attuale governatore uscente, e di Nichi Vendola, ex presidente della Regione e leader storico della sinistra pugliese, due figure di spicco con cui mantiene “stima e affetto sinceri”.
Decaro ha infatti sottolineato che, pur rispettando e apprezzando la storia condivisa con Emiliano e Vendola, non intende essere “ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto”, precisando che la sua ambizione è quella di essere un presidente libero, capace di assumersi la responsabilità piena delle scelte per la Puglia. Per questo motivo, ha chiesto un rinnovamento politico reale e non un semplice maquillage, evitando di riproporre vecchie dinamiche che potrebbero limitare il suo ruolo.
La complessa situazione politica nel centrosinistra pugliese
L’attuale scenario politico in Puglia è caratterizzato da tensioni interne alla coalizione di centrosinistra. Da un lato, Decaro rappresenta un profilo forte e considerato il candidato naturale per la successione di Emiliano, soprattutto dopo la sua affermazione alle elezioni europee del 2024, nelle quali è stato il più votato del Partito Democratico nel Sud Italia con quasi mezzo milione di preferenze. Dall’altro lato, però, la presenza di Emiliano e Vendola nelle liste elettorali, entrambi intenzionati a candidarsi come consiglieri regionali, complica il quadro e alimenta il dibattito interno.
Fonti vicine a Decaro affermano che l’ex sindaco è profondamente impegnato nel suo ruolo europeo, dove presiede una commissione chiave per le politiche ambientali e sanitarie, e considera estenuante la prospettiva di una campagna elettorale anticipata. Inoltre, il veto su Emiliano e Vendola rappresenta un punto di rottura che non trova facile soluzione, anche perché altri partiti della coalizione, come Sinistra Italiana, sottolineano che il candidato presidente non ha il potere di imporre scelte sulle liste degli altri schieramenti.
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana mantengono una posizione di distanza dalla giunta regionale, uscita dal loro sostegno lo scorso anno nel contesto delle indagini su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari, e insistono sulla necessità di un vero rinnovamento politico che non si limiti a un cambio di nomi, ma riguardi i programmi e le politiche da perseguire.
Un ruolo europeo di grande rilievo
Antonio Decaro ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano a livello europeo, essendo stato eletto nel 2024 europarlamentare con un risultato personale di rilievo, e successivamente nominato presidente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, un incarico di grande responsabilità e visibilità. La sua attività si inserisce in un contesto in cui l’Unione Europea sta affrontando sfide cruciali, come la transizione ecologica e la sicurezza alimentare, temi centrali nel Green Deal promosso dalla presidente Ursula von der Leyen.
Secondo osservatori politici, l’attaccamento di Decaro al ruolo europeo e l’impegno con i cittadini del Sud Italia che lo hanno votato potrebbero influire sulla sua decisione definitiva di scendere in campo per la presidenza della Regione Puglia. La sua posizione appare chiara: la candidatura sarà possibile solo se potrà esercitare un ruolo di guida effettiva e libera, senza condizionamenti da parte di figure politiche del passato.





