Una giornata di tensioni si è consumata oggi nella commissione Giustizia del Senato, dove è in corso l’esame del ddl stupro, il disegno di legge sulla violenza sessuale. Le opposizioni hanno deciso di abbandonare i lavori parlamentari in segno di protesta, contestando la richiesta di un approfondimento sulla norma relativa al consenso delle donne, recentemente approvata in un accordo bipartisan promosso da Giorgia Meloni e Elly Schlein.
Ddl stupro: proteste e abbandono dei lavori in commissione
Il motivo principale del contendere è stata la richiesta avanzata dalla Lega, e sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia, di ulteriori approfondimenti e di audizioni supplementari prima di procedere al voto sul disegno di legge. Le opposizioni, che già in sede di conferenza dei capigruppo avevano chiesto di portare il testo direttamente in Aula per un voto rapido, hanno interpretato questa mossa come un rallentamento ingiustificato del processo legislativo. La loro intenzione era di far coincidere la votazione con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata proprio oggi.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si era dichiarato favorevole al voto in Aula nella giornata odierna, sostenendo la richiesta delle opposizioni, ma la maggioranza ha insistito per un ulteriore esame della norma.
Il contesto politico e il ruolo di Meloni e Schlein
Il disegno di legge, che contiene una definizione aggiornata del consenso sessuale, rappresenta un punto di svolta nel contrasto alla violenza contro le donne e nasce da un compromesso tra esponenti politici di schieramenti opposti. La premier Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio dal 2022, ha lavorato fianco a fianco con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, per giungere a questa intesa che ha avuto ampia eco mediatica.
Il testo mira a rafforzare la tutela delle vittime di violenza sessuale, definendo in modo più chiaro e stringente cosa si intenda per consenso nel rapporto sessuale, un tema di grande attualità e sensibilità nel dibattito pubblico italiano.
L’odierna interruzione dei lavori testimonia le difficoltà che permangono nell’approvazione definitiva di una legge che, pur condivisa in linea di principio, continua a suscitare forti divisioni politiche.






