Dopo l’imposizione di dazi al 30% all’UE da parte degli USA, Elly Schlein ha chiesto alla premier Meloni di riferire in Aula le sue mosse
La segreteria del Partito Democratico, guidata da Elly Schlein, ha rivolto un accorato appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affinché si presenti in Parlamento per riferire sulle strategie del governo relative alla gestione della crisi sui dazi doganali minacciati dagli Stati Uniti. La scadenza del 1° agosto, data in cui potrebbero entrare in vigore dazi al 30% sulle esportazioni europee verso gli Usa, alimenta preoccupazioni diffuse tra imprese e lavoratori italiani.
L’appello di Elly Schlein: Meloni esca dalla “modalità aereo”
Durante un evento romano, Elly Schlein ha criticato duramente la “modalità aereo” della premier Meloni, che, secondo lei, si è rifugiata in un isolamento comunicativo mentre la minaccia dei dazi si fa imminente. La segretaria PD ha sottolineato la necessità che il governo chiarisca in aula parlamentare come intende sostenere il negoziato europeo e tutelare il sistema produttivo e i posti di lavoro italiani, auspicando che non si arrivi al peggio, ovvero alla concreta applicazione delle tariffe punitive.
Schlein ha definito la strategia del governo Meloni “troppo arrendevole” e ha chiesto che siano messe sul tavolo “contromisure proporzionate” per colpire gli interessi statunitensi, in particolare quelli delle grandi multinazionali del big tech, che traggono profitti significativi dal mercato europeo. La segretaria PD ha ribadito il sostegno al lavoro della Commissione europea volto a scongiurare una guerra commerciale che danneggerebbe tutti.
Contesto internazionale e reazioni politiche
La tensione sui dazi ha mobilitato anche altri attori istituzionali e politici. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è volato a Washington per incontri con membri del Congresso Usa, tra cui il senatore Marco Rubio, per discutere della questione commerciale e delle possibili soluzioni. Nel frattempo, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso la speranza in una rapida soluzione negoziata, pur sottolineando la disponibilità europea a reagire.
A livello europeo, il Consiglio UE ha definito “ingiustificati e inaccettabili” i dazi annunciati da Washington, confermando il sostegno alla Commissione nelle trattative e la proroga delle sospensioni sulle contromisure UE, per favorire un accordo. Tuttavia, le esportazioni europee subiscono già pesanti effetti a causa di tariffe esistenti su acciaio, alluminio e automotive.
Anche il mondo produttivo italiano, rappresentato da sindaci e associazioni di categoria, manifesta forte preoccupazione per le conseguenze economiche e occupazionali di un eventuale inasprimento dei dazi. Il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, ha evidenziato l’impatto negativo sugli esportatori locali, fra cui importanti prodotti agroalimentari di qualità come il Parmigiano-Reggiano, e ha chiesto un intervento deciso da parte del governo.
La partita sui dazi resta dunque aperta e al centro del dibattito politico nazionale ed europeo, con la richiesta esplicita di un coinvolgimento diretto e trasparente del governo italiano in Parlamento.






