Roma, 1 aprile – Il Patto per il Nord denuncia che Salvini è sempre più isolato riguardo ai dazi. I dazi di Trump potrebbero rappresentare una nuova crisi, assieme al Covid e alla guerra, danneggiando imprese, lavoratori e famiglie. Tutti i partiti concordano, tranne Salvini.
La questione dei dazi imposta dall’amministrazione Trump sta diventando un tema cruciale nel dibattito politico italiano. Il Patto per il Nord ha lanciato un allarme, evidenziando come il leader della Lega, Matteo Salvini, si trovi sempre più isolato sia all’interno del suo partito che nel contesto del Governo. Nonostante le preoccupazioni condivise da maggioranza e opposizione, Salvini sembra mantenere una posizione contraria che potrebbe costargli caro in termini di consenso e credibilità.
I dazi Come “terzo cigno nero”
Secondo quanto riportato dal Patto per il Nord, i dazi rappresentano una sorta di “terzo cigno nero”, paragonabile agli eventi catastrofici come la pandemia di Covid-19 e il conflitto in Ucraina. Questa espressione, coniata dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, mette in evidenza il rischio concreto che le misure protezionistiche possano infliggere un duro colpo all’economia italiana. Le preoccupazioni non riguardano solo le imprese, ma anche i lavoratori e le famiglie, che potrebbero subire effetti negativi da una spirale economica avversa.
Salvini: “Aprire guerre commerciali con gli Usa è una scelta infelice”
Matteo Salvini ha espresso le sue preoccupazioni riguardo a possibili ritorsioni commerciali nei confronti degli Stati Uniti. Durante un’intervista a Torino, ha sottolineato l’importanza di una strategia diplomatica piuttosto che di una reazione impulsiva, affermando che “aprire guerre commerciali con gli Usa è una scelta infelice, non fa l’interesse di nessuno”.
La posizione di Salvini sulla diplomazia
Salvini ha commentato con particolare attenzione le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che sembravano suggerire la possibilità di un approccio più aggressivo nei confronti degli Stati Uniti in risposta ai dazi imposti in passato. “Spero che Von der Leyen sia stata fraintesa o tradotta male”, ha dichiarato, evidenziando come la diplomazia debba prevalere in queste situazioni. L’ex leader della Lega ha quindi ribadito che le controversie internazionali dovrebbero essere risolte attorno a un tavolo di trattativa e non tramite azioni punitive.
itorsioni commerciali e aziende italiane
L’idea di ricorrere a misure di ritorsione commerciale, secondo Salvini, non solo sarebbe controproducente, ma potrebbe anche danneggiare le aziende italiane già in difficoltà a causa delle conseguenze economiche della pandemia. “Fare guerra agli Usa non è intelligente”, ha proseguito, sottolineando l’importanza di mantenere relazioni commerciali solide con il paese nordamericano, soprattutto considerando che il mercato statunitense è un’importante destinazione per le esportazioni italiane.
Queste dichiarazioni giungono in un periodo in cui le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa stanno riemergendo, con il recente annuncio di nuovi dazi su alcuni prodotti europei. La situazione è complicata ulteriormente dal contesto geopolitico in evoluzione, in cui le alleanze e i rapporti commerciali sono messi alla prova da fattori esterni, come la crisi in Ucraina e le sfide economiche legate all’inflazione e alla ripresa post-pandemia.
L’importanza del dialogo
Salvini ha anche messo in evidenza il fatto che l’amministrazione Biden, al pari di quella precedente di Trump, ha delle responsabilità verso il popolo americano. “Trump è stato eletto dagli americani per fare l’interesse degli americani”, ha ricordato il vicepremier, suggerendo che ogni paese deve prima considerare i propri interessi nazionali prima di avventurarsi in conflitti commerciali.
