Addis Abeba, 28 luglio 2025 – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo ad Addis Abeba in occasione del vertice Onu sui sistemi alimentari, ha commentato l’intesa raggiunta tra Unione europea e Stati Uniti sui dazi doganali, definendo l’accordo una base su cui lavorare per trovare la migliore soluzione possibile.
Meloni ha sottolineato l’importanza di un confronto serrato per definire i dettagli dell’intesa, attualmente giudicata di massima e non ancora vincolante, con particolare attenzione alle esenzioni e ai settori più sensibili, come la farmaceutica e l’industria automobilistica. La premier ha inoltre rimarcato la necessità di mettere in campo aiuti specifici per i comparti maggiormente coinvolti, sia a livello nazionale che europeo.
Meloni: “Bisogna verificare quali sono le esenzioni”
Secondo Meloni, il quadro di dazi fissato al 15% rappresenta una base sostenibile, soprattutto se confrontato con i precedenti livelli medi, intorno al 5%, e con l’ipotesi iniziale di un’intesa al 10% che avrebbe sommato i dazi preesistenti. Tuttavia, la premier ha evidenziato che è fondamentale approfondire i dettagli per accertare che il livello del 15% sia effettivamente applicato a tutti i settori particolarmente sensibili, in particolare la farmaceutica e l’automotive.
“Bisogna verificare anche quali sono le esenzioni, che ad oggi non sono ancora del tutto chiare”, ha aggiunto Meloni, precisando di non aver ancora avuto modo di confrontarsi direttamente con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
A valle di questo lavoro tecnico, ha spiegato la presidente del Consiglio, sarà necessario mettere in campo strumenti di sostegno e aiuti mirati per quei settori che dovessero risultare maggiormente impattati dall’intesa sui dazi.
Urgenza di un’azione europea coordinata e semplificazioni
La premier italiana ha inoltre evidenziato come l’Europa debba “sedersi e interrogarsi” su come sostenere efficacemente i comparti più colpiti dai dazi, ritenendo fondamentale un’azione coordinata a livello europeo e nazionale.
Meloni ha sottolineato che non si tratta solo di fornire aiuti economici, ma anche di intervenire con politiche di semplificazione e il rafforzamento del mercato unico europeo, per rendere più efficace la risposta comunitaria a eventuali difficoltà derivanti dall’accordo commerciale con gli Stati Uniti.
“L’Unione europea non può più perdere tempo, deve accelerare e trovare modi per compensare i possibili limiti del testo”, ha affermato con determinazione la presidente del Consiglio, ribadendo la necessità di un impegno concreto e tempestivo da parte delle istituzioni europee.
Un accordo positivo, ma da perfezionare
Meloni ha espresso un giudizio complessivamente positivo sull’intesa raggiunta, riconoscendo come la priorità fosse evitare un’escalation commerciale tra le due sponde dell’Atlantico, che avrebbe potuto avere “conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti” per l’economia europea e italiana.
Tuttavia, la premier ha evidenziato che l’accordo, firmato di massima e con carattere non vincolante, richiede ancora approfondimenti e ulteriori battaglie politiche per definire con precisione i contenuti, soprattutto in relazione alle esenzioni su alcuni prodotti agricoli e alle modalità di investimento e approvvigionamento di gas, aspetti su cui al momento non dispone di informazioni sufficienti.
In questo senso, Meloni ha ribadito che l’impegno italiano sarà rivolto a studiare i dettagli dell’intesa e a collaborare con le associazioni di categoria e il mondo industriale per individuare le migliori soluzioni di mitigazione degli impatti.
Il confronto tra Italia, Unione europea e Stati Uniti proseguirà dunque nelle prossime ore e settimane, in un clima di attenzione e pragmatismo, con l’obiettivo di tutelare il Made in Italy e garantire la stabilità delle relazioni commerciali transatlantiche.
Per approfondire: Accordo Usa-Ue sui dazi, Trump: “Tariffe al 15%, su acciaio nessun cambiamento”






