Roma, 23 luglio 2025 – Nel corso della discussione in Senato sul disegno di legge relativo al femminicidio, la senatrice Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra ha espresso il voto favorevole del suo gruppo, sottolineando però che il solo intervento legislativo non basta per fronteggiare un fenomeno così radicato nel tessuto culturale italiano.
Intervento in aula: il voto di Alleanza Verdi e Sinistra
La senatrice Cucchi ha chiarito che il suo gruppo sostiene il provvedimento perché “è giusto che il legislatore riconosca, fotografi e descriva un fenomeno gravissimo, che affonda le radici nel sistema culturale patriarcale”. Pur non essendo favorevoli a nuove fattispecie penali, come invece spesso propone il governo Meloni e la destra, questa volta ritengono che un intervento repressivo sia necessario. Il testo del ddl è stato migliorato rispetto alle versioni precedenti, ma secondo Cucchi rimane aperta una questione importante: la punibilità di chi commette femminicidio contro persone percepite come donne, ma che non lo sono anagraficamente.
La senatrice ha poi precisato: “Il femminicidio non è passione, non è gelosia, non è amore. È l’esito di una cultura patriarcale basata sul possesso e controllo, presente a ogni livello del nostro tessuto sociale e culturale”. Per affrontare efficacemente questo fenomeno “non basta la creazione di un reato ad hoc né l’introduzione di aggravanti specifiche”, ma serve un approccio culturale.
Cucchi sottolinea l’importanza dell’educazione sentimentale e affettiva
Tra le proposte avanzate da Cucchi vi è l’introduzione nelle scuole dell’educazione sentimentale e affettiva, un’iniziativa che è stata calendarizzata alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. La senatrice ha sottolineato l’importanza di inserire nei curricula scolastici l’educazione di genere, l’educazione alle differenze e alla vita emotiva, per lavorare sulle nuove generazioni e intervenire così sulle radici culturali profonde del femminicidio.
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