Parma, 1° novembre 2025 – Un episodio che ha suscitato forte indignazione e acceso dibattito politico è scoppiato nella sede di Fratelli d’Italia a Parma, dove sono stati intonati cori fascisti e inni al Duce durante un evento del movimento giovanile, Gioventù Nazionale, generando la dura reprimenda del ministro Guido Crosetto. Il video, subito diventato virale, mostra un gruppo di giovani cantare “Me ne frego“, noto canto dell’epoca fascista, accompagnato da cori inneggianti a Mussolini. La vicenda ha portato all’apertura di un fascicolo da parte della procura di Parma e alle indagini della Digos locale, ancora in una fase preliminare senza iscritti nel registro degli indagati.
La dura presa di posizione di Guido Crosetto
Guido Crosetto, attuale ministro della Difesa e cofondatore di Fratelli d’Italia, ha condannato senza mezzi termini l’accaduto: “I cori fascisti a Parma sono qualcosa che nulla ha a che fare con Fratelli d’Italia. Quelle persone vanno prese a calci e mandate via“. Crosetto, che guida il dicastero della Difesa dal 22 ottobre 2022 nel governo di Giorgia Meloni, ha ribadito con fermezza la distanza del partito da questi rigurgiti nostalgici.
Il ministro Crosetto, politico con una lunga carriera iniziata negli anni ’80 tra Democrazia Cristiana e poi Forza Italia, è stato anche sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi IV e uno dei fondatori di Fratelli d’Italia nel 2012. È noto per le sue posizioni decise, sia in politica interna che nella gestione della politica estera, in particolare nel sostegno all’Ucraina nella guerra contro l’aggressione russa. In un’intervista ha sottolineato che “se cadesse Kiev, l’Europa si troverebbe in guerra anche senza volerlo“, confermando la sua linea di fermezza sul ruolo internazionale dell’Italia.
Le reazioni politiche e le accuse di Nicola Fratoianni
Dall’opposizione arriva una severa critica da parte di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e leader di Alleanza Verdi e Sinistra. Fratoianni definisce la situazione a Parma come la presenza di “ciarpame fascista” e rigurgiti inaccettabili che periodicamente emergono nel partito di destra. In un’intervista, ha proposto il commissariamento della sezione locale di Fratelli d’Italia come atto minimo, auspicando una rottura netta e una pulizia interna che ancora stenta a concretizzarsi.
Fratoianni, deputato con una lunga esperienza politica e leader riconosciuto della sinistra italiana, ha sempre posto l’accento su un’azione politica chiara contro ogni forma di fascismo e per la tutela della memoria storica. La sua posizione si inserisce nel più ampio dibattito politico nazionale sull’identità e sui valori del centrodestra italiano.

Indagini in corso e ambiente politico
Le autorità giudiziarie di Parma stanno valutando la fondatezza delle accuse e se vi siano gli estremi per configurare un reato. Al momento, come specificato dal procuratore capo Alfonso D’Avino, si tratta di un modello 45, cioè una fase preliminare di raccolta di informazioni sulla base delle notizie di stampa.
La vicenda riporta al centro del dibattito la responsabilità politica e morale delle forze di governo e dei movimenti giovanili legati a partiti conservatori, in particolare in relazione alla gestione di simboli e discorsi legati a un passato controverso e spesso condannato dalla Costituzione italiana.
Le parole di Crosetto e le critiche di Fratoianni evidenziano come la questione abbia superato il livello locale, coinvolgendo le leadership nazionali e mettendo in luce la necessità di un confronto serrato sulle radici culturali e politiche che ancora attraversano la scena italiana.






