Roma, 4 novembre 2025 – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso con fermezza la necessità di una profonda riforma delle Forze armate italiane, sottolineando come la legge 244, che attualmente limita il personale della Difesa a 170mila unità, debba essere superata. Nel corso del suo intervento presso la sede del Covi, dopo i collegamenti con vari teatri operativi, Crosetto ha evidenziato l’importanza di aumentare il personale militare e di fornire adeguate garanzie e tutele a chi serve nelle Forze armate, in particolare in un contesto internazionale segnato da minacce come la guerra ibrida e la necessità di uno scudo difensivo efficace.
Crosetto: “Una legge superata e la necessità di nuovi standard”
Il ministro ha dichiarato che “lo spirito con cui è nata la legge 244 è ormai morto” e ha ribadito la necessità di discutere, oltre che di requisiti e efficienza, anche di aspetti logistici come gli alloggi per il personale militare. Ha chiarito che la riforma non è da interpretare come un’iniziativa personale del ministero, ma come un processo che dovrà essere discusso in Parlamento con il contributo diretto delle Forze armate.

Parallelamente, un piano strategico della Difesa, datato maggio 2025 e attualmente sul tavolo del ministro Crosetto, prevede investimenti per 10 miliardi di euro per raggiungere la soglia del 2% del PIL nella spesa militare, in linea con gli impegni NATO. Tra le novità più rilevanti del documento vi è la proposta di istituire una riserva militare che possa attingere anche a personale senza esperienza militare pregressa, per contrastare gli effetti dell’invecchiamento del personale attivo.
Renato Brunetta: il valore delle Forze armate per la sicurezza nazionale
In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il presidente del CNEL, Renato Brunetta, ha ricordato l’importanza storica e attuale delle Forze armate italiane, sottolineando come esse siano “indispensabili per la sicurezza e la protezione dell’intero Paese”. Brunetta ha evidenziato il significato della ricorrenza come momento di coesione sociale e impegno per la pace, onorando il sacrificio di chi ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale.
La sede del CNEL, Villa Lubin, si è vestita con i colori della bandiera italiana per le celebrazioni, in cui è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide commemorativa dei dipendenti caduti durante il conflitto, tra cui italiani, francesi, inglesi e tedeschi, simbolo di un ricordo condiviso oltre le nazionalità.
Questi sviluppi riflettono un’attenzione crescente verso il rafforzamento delle capacità difensive italiane, sia in termini di risorse umane sia di investimenti, in un contesto internazionale sempre più complesso e instabile.






