Berlino, 14 novembre 2025 – Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto è intervenuto oggi a margine del vertice del Gruppo dei Cinque a Berlino, rispondendo alle recenti dichiarazioni del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini riguardo alla situazione in Ucraina e al problema della corruzione nel Paese.
Crosetto replica a Salvini: “Non si giudica Kiev per due corrotti”
Crosetto ha espresso comprensione per le preoccupazioni di Salvini, che aveva manifestato timori sull’aumento della corruzione in Ucraina a causa degli aiuti occidentali. Tuttavia, il ministro della Difesa ha sottolineato che non si può giudicare un intero Paese per colpa di pochi corrotti. “Esattamente come gli americani e gli inglesi, sbarcati in Sicilia durante la Seconda guerra mondiale, non giudicarono l’Italia per la presenza della mafia, ma vennero ad aiutare gli italiani onesti, così facciamo noi con l’Ucraina”, ha affermato Crosetto.
Il ministro ha inoltre ricordato che il 93% degli attacchi russi colpisce i civili ucraini e ha auspicato che i delinquenti ucraini vengano perseguiti, possibilmente insieme ai russi coinvolti in atti criminosi. Crosetto ha anche riferito di aver parlato con il ministro della Difesa ucraino riguardo allo scandalo della corruzione, evidenziando che l’arresto dei colpevoli dimostra che l’Ucraina possiede gli anticorpi necessari per combattere il fenomeno.
La guerra ibrida e le sfide per l’Italia
Nel corso della stessa conferenza, Crosetto ha affrontato il tema della guerra ibrida, un nuovo tipo di conflitto che sta mettendo in difficoltà l’intero Paese. Ha spiegato che attacchi informatici, come quelli che potrebbero colpire un gruppo bancario o le poste nel giorno della distribuzione delle pensioni, rappresentano un rischio concreto. “Non ce ne rendiamo ancora conto perché la nostra capacità di reazione e di difesa ha finora impedito che questi attacchi incidano sul quotidiano”, ha dichiarato.
Il ministro ha inoltre richiamato l’attenzione sulla campagna di disinformazione, soprattutto in Africa, dove si sta costruendo un racconto antioccidentale che potrebbe avere conseguenze gravi in futuro, considerando che nel 2100 il continente ospiterà oltre tre miliardi e settecento milioni di abitanti con un’età media molto bassa.
Crosetto ha concluso sottolineando l’importanza di intervenire per evitare che si crei una narrazione in cui l’Occidente venga visto come nemico, un rischio che l’Italia e i suoi alleati intendono contrastare con determinazione.
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