Il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Questo è un punto di partenza”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente espresso la sua soddisfazione per il raggiungimento dell’importante obiettivo del 2% del Pil (Prodotto interno Lordo) destinato alla Difesa. Questo traguardo rappresenta un cambiamento significativo nella politica militare italiana e segna un passo avanti verso una maggiore sicurezza nazionale. Durante una cerimonia per il cambio al vertice dell’Aeronautica Militare, Crosetto ha affermato: “Quello che ci eravamo impegnati a fare l’abbiamo fatto. Il risultato è già una cosa importante”. Tuttavia, ha anche sottolineato che questo è solo un punto di partenza.
L’obiettivo principale del governo, secondo Crosetto: investimenti nella Difesa e le sfide future
L’obiettivo principale del governo, secondo Crosetto, non è solo quello di raggiungere una cifra, ma di sviluppare le capacità richieste dalla Nato per garantire la sicurezza e la difesa del Paese. “Sappiamo benissimo che questo è un punto di partenza”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di investire in una difesa robusta e adeguata alle sfide contemporanee. La necessità di un approccio strategico è più che mai evidente, soprattutto in un contesto di crescente instabilità geopolitica.
Il divario da colmare
Il ministro ha messo in guardia sul fatto che, dopo un lungo periodo di investimenti insufficienti, ci vorranno anni per colmare il divario accumulato. “Purtroppo, arrivando da un lunghissimo periodo in cui le risorse non erano quelle necessarie, per recuperare il disavanzo accumulato negli ultimi decenni ci vorrà tempo”, ha affermato. Crosetto ha chiarito che raggiungere il 2% del Pil non significa essere a posto, poiché è necessario recuperare le percentuali non investite negli ultimi trent’anni, che sono state oggetto di critica da parte degli alleati, in particolare dagli Stati Uniti.
Un impegno strategico per il futuro
In un contesto di crescente instabilità, l’Italia deve affrontare sfide significative in materia di sicurezza. L’impegno a investire nel settore della difesa non solo risponde alle richieste della Nato, ma rappresenta anche una necessità strategica per garantire la sovranità e la sicurezza nazionale. La strada da percorrere è lunga e richiederà un approccio coordinato e sostenuto, non solo sul piano finanziario, ma anche in termini di innovazione e aggiornamento delle capacità operative delle Forze Armate italiane.






