Roma, 2 dicembre 2025 – In un contesto internazionale sempre più complesso e caratterizzato da minacce di natura ibrida e cibernetica, le dichiarazioni dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della Nato, hanno suscitato dibattiti e reazioni nel panorama politico italiano. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto per chiarire e contestualizzare le parole di Dragone, sottolineando l’importanza di prepararsi alle possibili minacce in un’ottica di difesa e prevenzione.

Crosetto: Prepararsi alle minacce è una necessità inderogabile
Durante un’intervista rilasciata al Tg5, il ministro Guido Crosetto ha spiegato che subire un attacco informatico o ibrido potrebbe avere conseguenze molto gravi, come l’interruzione del segnale satellitare con la perdita della funzionalità telefonica o il blocco dei servizi pubblici essenziali, ad esempio il pagamento delle pensioni a causa di un attacco all’INPS. Crosetto ha definito “giusto” prepararsi a queste minacce che si verificano quotidianamente, evidenziando come tali misure di difesa non debbano essere fraintese o interpretate come una volontà aggressiva.
Il ministro ha inoltre evidenziato una netta distinzione tra l’operato della Nato, che “non ha mai attaccato nessuno né invaso Paesi per conquistarli”, e la Russia, che secondo Crosetto ha tentato di invadere 19 nazioni nell’ultimo secolo, sottolineando come i due scenari non siano comparabili.
Le critiche di Avs e il dibattito parlamentare sulle parole di Cavo Dragone
Le dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone circa un “attacco ibrido preventivo” hanno suscitato forti reazioni politiche, in particolare dal vice presidente di Alternativa per la Vita Sociale (Avs), Marco Grimaldi. Intervenendo in Aula alla Camera, Grimaldi ha definito le parole di Dragone “gravi” e ha chiesto che il ministro Crosetto riferisca al Parlamento per chiarire la posizione del governo. Secondo Grimaldi, la legittimazione di una “guerra permanente” e di un’alleanza Nato trasformata in offensiva sarebbe incompatibile con la Costituzione italiana e con l’auspicio di pace.
Il dibattito riflette le tensioni attuali sulla strategia di difesa europea e sulla necessità di un equilibrio tra preparazione militare e politiche di diplomazia e disarmo, temi che restano al centro delle discussioni in molte cancellerie europee.
Gli sviluppi e le posizioni ufficiali sul ruolo della Nato e sulle strategie di sicurezza nazionale continueranno a essere monitorati con attenzione nei prossimi mesi, in un quadro internazionale che richiede prudenza e responsabilità.






