Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso preoccupazione per l’aumento del personale militare in Russia, che potrebbe passare da 400.000 a 1,6 milioni di soldati e da 5 milioni di riserve. Crosetto ha sottolineato che tali numeri non si erano visti dalla Guerra fredda e si è interrogato sulle reali motivazioni di questo reclutamento, in relazione alla possibile pace in Ucraina
Durante la ministeriale della NATO a Bruxelles, il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso preoccupazioni riguardo al crescente riarmo della Russia. Crosetto ha messo in evidenza l’aumento significativo delle forze armate russe, che passeranno da 400.000 a 1,6 milioni di soldati, e le riserve militari che raggiungeranno i 5 milioni, sollevando interrogativi sulle intenzioni di Mosca.
I timori di Crosetto
Il Ministro Crosetto ha dichiarato che il suo timore non deriva tanto dalla Russia in sé, quanto dalle sue scelte strategiche in materia di riarmo. Secondo Crosetto, un incremento della forza militare russa di tali proporzioni è allarmante e rappresenta un cambiamento significativo nel panorama della sicurezza europea. “La Russia non programma mai nulla per caso”, ha affermato, chiedendosi a cosa possa servire un esercito così numeroso in un contesto di possibile pace in Ucraina.
L’aumento della capacità militare russa, mai visto dalla fine della Guerra Fredda, è interpretato come un segnale di aggressività. Crosetto ha sottolineato che il reclutamento massiccio e l’espansione delle forze armate non possono essere ignorati e devono essere monitorati con attenzione. Le dichiarazioni del Ministro si inseriscono in un quadro più ampio di preoccupazioni sull’instabilità regionale e le crescenti tensioni tra NATO e Russia, specialmente alla luce delle recenti operazioni militari in Ucraina.
Strategia di risposta della NATO
L’analisi del Ministro si basa su rapporti delle agenzie di intelligence occidentali, che evidenziano come il riarmo russo possa essere parte di una strategia più ampia per riaffermare la potenza di Mosca in Europa e oltre. In questo contesto, la NATO si trova a dover rispondere a queste nuove sfide, aumentando la propria presenza militare nei paesi dell’Est Europa e rafforzando le alleanze con membri chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito.
Le preoccupazioni di Crosetto si riflettono anche in un contesto globale dove la sicurezza collettiva è messa a dura prova. La NATO ha già avviato un aumento delle spese per la difesa e sta pianificando esercitazioni congiunte per garantire una risposta adeguata a qualsiasi aggressione. La situazione in Ucraina, in particolare, ha reso evidente la necessità di una strategia coesa per affrontare le minacce emergenti, e il riarmo russo rappresenta un tema centrale in queste discussioni.






