Roma, 12 dicembre 2025 – Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, è intervenuto con dichiarazioni forti e critiche sulla gestione internazionale delle trattative di pace in Europa, soffermandosi in particolare sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto in Ucraina. Le sue parole sono state pronunciate sul palco di Atreju, la manifestazione politica che si è svolta nella capitale italiana.
Il ruolo degli Stati Uniti nelle trattative di pace in Europa
Durante il suo intervento, Crosetto ha espresso una profonda delusione per il fatto che siano gli Stati Uniti a guidare i negoziati per la pace nel cuore dell’Europa. “Sono molto deluso dal fatto che siano gli Usa che intervengano per trattare una pace nel cuore dell’Europa. Se domani gli Stati europei dicessero che c’è una persona a rappresentare tutto il negoziato, né Trump né la Russia potrebbero dire di no”, ha affermato il ministro.
Crosetto ha inoltre sottolineato una contraddizione nelle azioni di Vladimir Putin, evidenziando come il presidente russo abbia lanciato 1.200 missili sull’Ucraina negli ultimi giorni, pur continuando a parlare di pace. Questa apparente incoerenza è stata motivo di critica da parte del ministro italiano, che ha suggerito la necessità di un ruolo più autorevole e unificato degli Stati europei nel processo negoziale.
Il ministro ha anche raccontato di aver contattato personalmente Rustem Umerov, il ministro della Difesa ucraino fino a pochi mesi fa e ora segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraina, per fornire idee e suggerimenti sulle modalità di trattativa. Crosetto ha sottolineato l’importanza di continuare a cercare un accordo, nonostante le difficoltà, e ha spiegato che la questione dei referendum nelle aree territoriali dell’Ucraina è particolarmente complessa.
In particolare, ha evidenziato come l‘annessione delle repubbliche del Donbass rappresenti un “principio” per la Russia, sancito anche da modifiche costituzionali, mentre per l’Ucraina si tratta di una questione delicata che neanche il presidente Volodymyr Zelensky è in grado di risolvere. Crosetto ha spiegato che le aree in questione hanno ancora una popolazione di circa 220mila abitanti e una presenza militare di 250mila soldati, e che la complessità della situazione richiede una visione d’insieme e un approccio realistico.
La necessità di pace e il ruolo dell’Italia
Nel corso della manifestazione, Crosetto ha anche ribadito il ruolo dell’Italia come paese impegnato nella ricerca della pace globale. “Noi siamo convinti che i due popoli debbano poter vivere in pace, debbano avere le condizioni per vivere in pace: vale per la Palestina, vale per l’Ucraina, vale per tutti i luoghi dove c’è guerra”, ha dichiarato.
Ha sottolineato che il tentativo italiano è quello di creare le condizioni perché le guerre finiscano, affinché le tregue si trasformino in pace e la pace in rinascita economica. Crosetto ha riconosciuto che si tratta di processi che richiedono tempi molto lunghi, citando come esempio la situazione in Kosovo, dove dopo 30 anni è ancora difficile sanare le ferite di un conflitto meno grave di quelli attuali in Ucraina o Palestina.
Il ministro ha inoltre ricordato come sia fondamentale un impegno condiviso da parte della comunità internazionale, poiché i singoli paesi coinvolti nei conflitti spesso non riescono da soli a gestire i processi di riconciliazione.
Questioni interne e posizioni politiche di Crosetto
Sul fronte interno, Crosetto ha affrontato vari temi di attualità legati alla difesa e alla politica italiana. Ha escluso l’ipotesi di censurare Francesca Albanese, commentando con una punta di ironia che “quando parla ci porta voti”. Inoltre, ha confermato che il governo italiano è impegnato a tutelare i cittadini italiani all’estero, come dimostrato nel caso della Flotilla, dove la Difesa ha svolto un ruolo fondamentale per evitare incidenti.

Parlando del decreto sulle armi e degli aiuti all’Ucraina, Crosetto ha dichiarato che il voto per la proroga dovrebbe avvenire verso la fine dell’anno e che non prevede problemi nel portarlo avanti, dato che finora non ne sono mai sorti.
Rispondendo a una domanda sulle manifestazioni pro-Palestina che stanno attraversando l’Italia, il ministro ha detto che arriverà il giorno in cui i manifestanti protesteranno contro se stessi, perché non avranno più nulla da dire.
Infine, riguardo ai rapporti con il ministro Matteo Salvini, Crosetto ha precisato che non è suo “psicologo” e che con Salvini non ha mai avuto discussioni, sottolineando come ognuno abbia il diritto di manifestare le proprie idee.
Questa serie di eventi e dichiarazioni testimonia una fase particolarmente complessa per la politica di difesa europea e per i rapporti tra Italia, Ucraina e Stati Uniti, con il ministro Crosetto che ribadisce l’importanza di una leadership europea forte e autonoma nei negoziati di pace.






