Roma, 30 dicembre 2025 – Sul decreto per gli aiuti all’Ucraina, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero che l’intesa è stata raggiunta in tempi rapidissimi: “In meno di 10 minuti avevamo trovato un accordo, già settimane fa“. Il testo, che proroga di un anno gli aiuti civili e militari a Kiev, è stato condiviso da tutta la maggioranza, nonostante alcune tensioni interne, e contiene alcune novità sostanziali rispetto ai provvedimenti precedenti.
Crosetto, accordo rapido e unità nella maggioranza
Il ministro Crosetto ha sottolineato che il decreto “non è cambiato molto, se non per aver giustamente evidenziato gli aiuti non militari e l’importanza della difesa aerea dell’Ucraina“. Il decreto, infatti, non si limita alla fornitura di armi, ma include anche aiuti civili in settori chiave come la sanità, la logistica e la ricostruzione della rete elettrica, settori fondamentali per sostenere la popolazione ucraina.
Dopo alcune settimane di confronto, l’intesa definitiva è arrivata grazie a contatti diretti tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader della Lega, Matteo Salvini, con un testo concordato parola per parola. Salvini ha rivendicato l’inserimento di specifiche formulazioni per evidenziare l’impegno verso la strategia difensiva e la protezione dei civili, affermando che “ora c’è un tavolo di trattativa aperto” e che gli aiuti saranno mirati a sostenere la resistenza senza alimentare ulteriori offensive.

Il contesto politico e la posizione italiana
Interpellato sulle accuse del Cremlino contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky — in particolare riguardo a presunti attacchi contro residenze russe — Crosetto ha definito tali giustificazioni come “scuse inventate da Putin per legittimare una guerra che non ha ragione di esistere“. Il ministro ha espresso anche sorpresa nei confronti degli italiani che, a suo dire, “tifano per la Russia perché la vedono più forte“.

Riguardo a un eventuale contributo italiano a una missione ONU dopo un eventuale cessate il fuoco, Crosetto ha risposto che “per ora c’è la guerra, che peggiora ogni giorno“. Sull’ipotesi di una soluzione negoziata nel Donbass, il ministro ha affermato che “l’unico veramente aperto alla trattativa è Zelensky“, mentre “Putin fa finta“, ricordando che la proposta ucraina di cristallizzare il confine attuale e istituire una fascia di rispetto di 40 km rimane tuttora inascoltata da Mosca.
In serata, inoltre, la premier Meloni si è collegata in videoconferenza con Zelensky e altri leader europei, confermando l’impegno italiano e l’unità del fronte europeo nel sostenere l’Ucraina di fronte alle sfide politiche e militari.






