Roma, 4 dicembre 2025 – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto oggi nelle commissioni Difesa congiunte di Senato e Camera per illustrare le priorità e le sfide del settore militare italiano, richiamando l’attenzione su temi cruciali quali il rafforzamento delle forze armate, la difesa cibernetica e spaziale, e la riorganizzazione della struttura difensiva nazionale.
Riaffidare l’operazione Strade Sicure alle forze di polizia
Nel corso del suo intervento, il ministro Crosetto ha sottolineato la necessità di aumentare il personale militare professionale e ha proposto di riaffidare lentamente l’operazione Strade Sicure alle forze di polizia, un’iniziativa avviata nel 2008 che prevede l’impiego di militari per garantire la sicurezza urbana e la protezione di obiettivi sensibili. L’operazione, che attualmente coinvolge circa 7.000 militari dell’Esercito Italiano in decine di città italiane, ha rappresentato un supporto essenziale nella lotta alla microcriminalità e nella tutela dell’ordine pubblico. Crosetto ha spiegato che questo progressivo passaggio alle forze di polizia è fondamentale per migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’intervento sul territorio.

Inoltre, il ministro ha evidenziato il valore di questa operazione nell’ambito della sicurezza nazionale, ricordando che l’impiego dei militari in attività di pattugliamento e presidio ha una valenza deterrente importante. Tuttavia, ha riconosciuto come sia necessario un riequilibrio tra le forze armate e le forze di polizia, con un ritorno graduale del controllo alle ultime per una gestione più diretta delle attività di sicurezza cittadina.
Investimenti e riforme per la Difesa: cyber, spazio e leva militare
Sul fronte degli investimenti, Crosetto ha denunciato che le risorse destinate al dominio cyber e allo spazio, settori sempre più strategici per la sicurezza nazionale, risultano ancora insufficienti. Nel Documento programmatico pluriennale sono infatti previsti stanziamenti di 500 milioni di euro l’anno per il cyber e appena 200 milioni per lo spazio, cifre che il ministro ha definito “troppo basse” rispetto alle esigenze attuali e future.
In particolare, per la difesa spaziale, Crosetto ha posto l’accento su un progetto di grande rilevanza: lo scudo spaziale nazionale, denominato “dome”, una architettura multilivello che integra sistemi di difesa spaziale, missilistica e antidroni. Questo sistema, che assorbirà investimenti complessivi per circa 4,4 miliardi di euro, mira a garantire protezione e difesa del territorio italiano e rappresenta una risposta diretta alle nuove minacce globali, come dimostrato dagli eventi recenti in Israele e Ucraina.
Un altro tema importante affrontato dal ministro è la riforma della leva militare. Crosetto ha spiegato che la discussione si è accesa anche in seguito a una domanda su una possibile leva volontaria, ispirata alla riforma francese di Macron. Ha sottolineato che la leva può costituire un bacino fondamentale di risorse formate, pronte a intervenire in situazioni di crisi o calamità naturali, e ha auspicato un ripensamento complessivo delle regole di accesso e dei requisiti, differenziando ad esempio quelli per le funzioni di combattimento da quelli per i ruoli cyber. Il ministro ha inoltre annunciato l’intenzione di proporre al Parlamento all’inizio del 2026 un provvedimento per un profondo rinnovamento del sistema difensivo nazionale, che tenga conto dei rapidi cambiamenti degli scenari tecnologici e delle minacce.
Sul fronte degli incentivi, Crosetto ha evidenziato l’importanza di attrarre competenze anche dal mercato civile attraverso meccanismi di riserva selezionata e incentivi economici, per migliorare la qualità e la capacità delle forze armate italiane.
In sintesi, il ministro Crosetto ha delineato una visione di difesa nazionale che punta a un equilibrio tra professionalizzazione militare, innovazione tecnologica e integrazione con le forze di polizia, mettendo al centro la necessità di investimenti sostanziosi nei settori strategici del cyber e dello spazio, e sottolineando la necessità di riforme legislative e strutturali da discutere presto in Parlamento.




