Roma, 30 aprile – Il ministro ha ricordato che l’articolo 30 della Costituzione conferma il diritto-dovere dei genitori nella formazione dei figli. Per l’offerta formativa sulla sessualità è necessario un consenso scritto, specificando materiale didattico e modalità. Se il consenso è negato, le scuole devono offrire un’attività alternativa. I fornitori devono possedere requisiti di professionalità. Nel corso delle elementari, si trattano solo temi previsti dai programmi nazionali
Il dibattito sull’insegnamento della sessualità nelle scuole italiane ha recentemente assunto nuove sfumature, grazie alle dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Egli ha evidenziato l’importanza del consenso dei genitori per l’ampliamento dell’offerta formativa su questo tema delicato. La questione si fonda sull’articolo 30 della Costituzione italiana, che sancisce il diritto-dovere dei genitori di educare i propri figli.
Il consenso preventivo dei genitori
Secondo Valditara, le scuole sono tenute a ottenere un consenso preventivo scritto da parte dei genitori prima di avviare qualsiasi attività formativa riguardante la sessualità. Questo consenso deve essere supportato da informazioni dettagliate sul materiale didattico, sugli obiettivi e sulle modalità delle attività proposte. In caso di diniego, le istituzioni scolastiche dovranno offrire alternative formative escludendo i temi della sessualità.
Requisiti di professionalità
Un elemento chiave di questa iniziativa è che i fornitori di corsi e materiali didattici devono dimostrare requisiti di professionalità scientifica e accademica. Questo assicura un approccio serio e qualificato all’educazione sessuale. Per le scuole elementari, Valditara ha specificato che i temi trattati dovranno limitarsi a quelli previsti dai programmi nazionali, evitando contenuti controversi o inappropriati per la fascia d’età.
Un dialogo costruttivo tra famiglie e scuole
Questo approccio mira a creare un ambiente educativo che rispetti le esigenze formative degli studenti e i diritti dei genitori di partecipare attivamente al percorso educativo dei propri figli. Con l’aumento delle discussioni sulla sessualità e sull’educazione sessuale nelle scuole, la questione del consenso genitoriale diventa cruciale per garantire un dialogo costruttivo tra famiglie e istituzioni educative.






