Soriano Calabro, 16 settembre 2025 – Giuseppe Conte, durante una tappa a Soriano Calabro, ha commentato la mancata candidatura di Domenico “Mimmo” Lucano alle regionali in Calabria. L’ex sindaco di Riace, condannato in via definitiva a un anno e mezzo per falso nel processo “Xenia”, non potrà correre con Avs. Conte ha ribadito il rispetto per le decisioni della magistratura, spiegando però che le battaglie portate avanti da Lucano troveranno comunque spazio grazie al candidato presidente Pasquale Tridico, sensibile ai temi legati all’accoglienza e all’inclusione.
Conte: “La priorità è costruire un programma credibile e condiviso”
Il leader del Movimento 5 Stelle ha poi affrontato il tema delle prossime elezioni politiche, chiarendo che non vi è una corsa personale alla leadership. «La priorità – ha spiegato – è costruire un programma credibile e condiviso. Solo dopo, con responsabilità, sarà individuato chi guiderà la coalizione». Per Conte, infatti, un’alleanza progressista potrà dirsi compiuta soltanto se basata su un progetto comune e solido, non su accordi di convenienza.
Conte denuncia i ritardi sul Pnrr
La visita all’ospedale di Soriano è stata occasione per denunciare i ritardi accumulati nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Conte ha ricordato che, nonostante fossero previsti venti ospedali di comunità nella regione, nessuno è stato finora completato. Un fallimento, secondo l’ex premier, che rappresenta un’occasione sprecata rispetto ai 209 miliardi messi a disposizione dall’Europa. «La Calabria – ha detto – merita servizi sanitari degni di un Paese del G7, e invece si trova all’ultimo posto per qualità delle prestazioni».
La posizione sul conflitto a Gaza
Conte ha dedicato parole dure anche alla crisi mediorientale. Ha accusato Israele di vantarsi della distruzione in corso nella Striscia di Gaza, parlando apertamente di genocidio. Allo stesso tempo ha criticato la linea del governo italiano e dell’Unione Europea, colpevoli – a suo dire – di non aver adottato alcuna misura concreta: né embargo sulle armi, né sanzioni economiche, né il riconoscimento dello Stato di Palestina. Una mancanza di reazione che per il leader M5S rappresenta «una vergogna senza fine».




