Asiago (Vicenza), 29 luglio 2025 – Nel corso di un’intervista rilasciata ad Asiago, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle e deputato della Repubblica Italiana, ha sollevato questioni critiche riguardanti la politica internazionale dell’Occidente, in particolare il supporto militare e finanziario all’Ucraina rispetto alla situazione della Palestina.
Il doppio standard nella politica internazionale
Conte ha ribadito la ferma condanna dell’aggressione russa in Ucraina, sottolineando che l’Occidente ha reagito prontamente con aiuti militari, finanziamenti e sanzioni economiche contro il governo di Vladimir Putin. Tuttavia, ha evidenziato come i palestinesi vengano invece abbandonati a se stessi, facendo emergere un evidente doppio standard nella politica estera occidentale.
“Noi abbiamo riempito di soldi e di armamenti l’Ucraina per difendersi. E perché i palestinesi li lasciamo abbandonati a se stessi?”, ha dichiarato Conte, aggiungendo che se non si ragionasse con questa differente misura, il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu sarebbe soggetto a sanzioni economiche e un embargo totale sulle armi. “Noi stiamo ancora finanziando militarmente e coprendo il governo genocida di Netanyahu”, ha detto il leader pentastellato. Secondo Conte, un embargo europeo totale metterebbe Israele in una posizione di isolamento, modificando significativamente gli equilibri attuali.
Critiche al sistema mediatico e alle leadership europee
Nel corso della stessa giornata, Conte ha espresso un giudizio severo anche sul ruolo dei media italiani e sulle leadership politiche europee. “Se il sistema mediatico facesse il suo dovere, certe ‘narrative dei record’ di questo governo scomparirebbero”, ha affermato ad Asiago, criticando la televisione mainstream per la gestione dei dibattiti politici a favore dei partiti di governo.
Inoltre, Conte ha attaccato direttamente la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni, sottolineando come entrambi dovrebbero dimettersi. “Von der Leyen è la punta estrema di un negoziato, ma non ha il potere reale di decidere i termini”, ha spiegato. “Se dovessimo mandare a casa qualcuno oggi, dovrebbe andare a casa von der Leyen ma anche i nostri governanti, a partire dalla Meloni”.
Il leader del Movimento 5 Stelle ha infine menzionato la figura di Donald Trump, definendolo un negoziatore abile e sottolineando come la sudditanza occidentale nei confronti degli Stati Uniti rischi di compromettere le alleanze internazionali. Ha citato anche il premier francese Bayrou, che ha definito “un giorno triste e buio” la sottomissione di un’alleanza di popoli liberi.






