Roma, 1 luglio 2025 – Gli sbarchi dei migranti in Italia sono aumentati a giugno di oltre il 40% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, segnando il quinto mese consecutivo di crescita nel 2025. A sollevare la questione è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che mette in discussione la gestione del fenomeno migratorio da parte del governo guidato da Giorgia Meloni.
Conte critica la gestione degli sbarchi e la “svolta annunciata”
In un post sui social, Giuseppe Conte accusa il governo Meloni di non affrontare più apertamente il tema degli sbarchi, nonostante i numeri in crescita, e di aver abbandonato la “svolta europea” promessa sulla gestione dei migranti. Secondo il leader M5S, la cosiddetta promessa del “blocco navale” si è rivelata una truffa elettorale, mentre i fondi stanziati, circa un miliardo di euro per centri in Albania, non hanno prodotto risultati efficaci: “L’unico ‘blocco’ è quello dei soldi spesi inutilmente“. Conte denuncia inoltre il silenzio dei media e la mancanza di dibattito pubblico, osservando che molti giornali e televisioni sono piegati alla maggioranza Meloni o sotto il controllo di parlamentari di governo.
Le altre critiche dell’ex premier al governo Meloni
Oltre alla questione migratoria, Giuseppe Conte esprime forte preoccupazione per il negoziato con gli Stati Uniti sui dazi. Ritiene che l’impegno italiano a spendere il 5% del Pil per la difesa, pari a 445 miliardi di euro, equivalga a un “dazio mascherato” che favorisce le industrie americane di armamenti. Inoltre, critica la posizione del governo sulla minimum tax globale, sostenendo che l’Europa si stia dimostrando divisa e incapace di fare politica su questi temi.
Conte annuncia anche la volontà del Movimento 5 Stelle di organizzare in autunno una manifestazione aperta a tutte le forze politiche contro la corsa al riarmo, evidenziando come le spese militari impongano tagli alla sanità, alla scuola e al lavoro in un paese con i salari più bassi d’Europa.
Infine, Conte accusa direttamente la presidente del Consiglio Meloni di aver “dimenticato gli italiani”, concentrando risorse e attenzione sulla spesa militare e non sul sostegno ai cittadini, in un contesto di aumento della pressione fiscale certificato dall’Istat.
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