Roma, 23 settembre 2025 – Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha criticato duramente la posizione del governo italiano sul riconoscimento dello Stato della Palestina, definendo la proposta di riconoscimento condizionato promossa dalla premier Giorgia Meloni come “un misero espediente” che dimostra l’”ignavia” dell’esecutivo. Conte ha sottolineato come il riconoscimento di uno Stato sia un atto formale, con un forte valore sia simbolico che politico, e ha chiesto perché l’Italia non possa unirsi agli oltre 150 Paesi che già hanno riconosciuto la Palestina.
Conte denuncia l’”ipocrisia” del governo italiano
Durante un intervento fatto ad Ancona nel corso del suo tour elettorale in vista delle elezioni regionali nelle Marche, il presidente del M5S ha attaccato il governo Meloni sulla vicenda palestinese, affermando che “l’ipocrisia del nostro Governo che continua a stare al fianco di Netanyahu è oscena”. Conte ha inoltre avvertito che se l’Italia non agirà rapidamente, “non ci saranno più le condizioni per il riconoscimento: semplicemente perché non ci sarà più la popolazione palestinese”. Il leader pentastellato ha inoltre definito il riconoscimento condizionato della Palestina come una trovata poco seria e ha invitato il Paese a scegliere con chiarezza da che parte stare.
Critiche anche dall’interno del governo sulla gestione delle accuse a Santanchè
Nello stesso contesto, Conte ha denunciato come la maggioranza si stia attrezzando per proteggere la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, coinvolta in un’inchiesta per una presunta truffa sui fondi Covid. Il presidente del M5S, durante il suo intervento ad Ancona, ha sottolineato come la Giunta per le immunità del Senato abbia approvato l’avvio di un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato su richiesta della ministra Santanchè, procedura che Conte considera un tentativo di difesa politica nei confronti delle accuse giudiziarie. Santanchè, ministro nel governo Meloni dal 2022, è da tempo al centro di polemiche e indagini relative alla gestione delle sue aziende e all’utilizzo dei fondi Covid, accuse che hanno creato tensioni anche all’interno del centrodestra.
Il leader del Movimento 5 Stelle ha infine ribadito come l’alleanza con la destra sia ormai “il passato” e ha rilanciato l’obiettivo di mandare a casa la giunta regionale delle Marche guidata da Francesco Acquaroli, criticando lo stato della sanità e la gestione dei fondi PNRR nella regione.
Per approfondire: Riconoscimento Palestina, Meloni: “Mozione possibile solo ad alcune condizioni”






