Roma, 27 novembre 2025 – Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, torna a parlare di confronto politico e strategie future in vista delle prossime sfide elettorali e politiche. In una serie di interventi televisivi e dichiarazioni pubbliche, Conte ha affrontato diversi temi, dal dialogo con la premier Giorgia Meloni alla costruzione di alleanze affidabili, passando per i recenti sviluppi sulle politiche giovanili e militari.
Il confronto politico con Giorgia Meloni
Giuseppe Conte ha rivelato di aver più volte chiesto un confronto diretto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in particolare durante le passate edizioni di Atreju, la storica manifestazione politica di Fratelli d’Italia. Tuttavia, in quelle occasioni la sua richiesta era stata respinta. Oggi, invece, la premier ha accettato di confrontarsi a condizione che sul palco siano presenti sia lui che la leader del Partito Democratico, Elly Schlein. Conte ha dichiarato: «Per me va sempre bene confrontarsi e dirsi le cose come stanno. Anche in ‘trasferta’, davanti a un pubblico che ho rispettato anche quando ero Presidente del Consiglio e Fratelli d’Italia non era forza di maggioranza. Non mi sottraggo certo oggi. Ci sono!».
Questa apertura sottolinea la disponibilità del Movimento 5 Stelle a dialogare senza pregiudizi, mantenendo un atteggiamento collaborativo e costruttivo nel panorama politico italiano.
Priorità politiche e strategie del Movimento 5 Stelle: parla Conte
Intervistato a “Dritto e Rovescio”, Conte ha affrontato anche la questione del ruolo del Movimento 5 Stelle nelle alleanze di centrosinistra. A riguardo ha affermato che non è importante «chi siede a Palazzo Chigi», ma che il paese cambi realmente. Il leader pentastellato ha inoltre sottolineato la necessità di «avere compagni affidabili e costruire un progetto serio», segnalando che non si tratta di ampliare indiscriminatamente il campo di alleanze, ma di puntare su collaborazioni solide e coerenti.
Sul fronte sociale, Conte ha espresso preoccupazione riguardo a una proposta avanzata dal ministro Guido Crosetto per riformare la leva militare, interpretata come un tentativo di «mandare i nostri giovani in guerra». Il leader M5S si è detto «profeta» nel denunciare questa ipotesi, sottolineando le implicazioni etiche e sociali di una simile scelta.






