Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso una netta critica nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di aver peggiorato la legge Fornero aumentando l’età pensionabile, una decisione che, secondo lui, contraddice le promesse elettorali di FdI e Lega.
Le accuse di Giuseppe Conte sul peggioramento della legge Fornero
Su un post social, Conte ha denunciato come il governo Meloni-Salvini-Tajani abbia superato ogni aspettativa negativa, andando a peggiorare la legge Fornero anziché abolirla o migliorarla, come era stato più volte promesso in campagna elettorale. Il presidente pentastellato ha sottolineato che mentre Salvini aveva garantito la cancellazione della Fornero fin dal primo Consiglio dei ministri, e Meloni si era detta pentita di averla votata, ora invece si assiste a un aumento dell’età pensionabile.
Conte ha inoltre rimarcato che questo avviene in un paese dove sempre più giovani emigrano all’estero in cerca di opportunità. Ha aggiunto che le scelte del governo allontanano la pensione per molti lavoratori, proseguendo un trend già iniziato con lo smantellamento di strumenti come Opzione Donna. Critiche anche nei confronti di Antonio Tajani, che aveva promesso un aumento delle pensioni minime a 1.000 euro mensili, mentre nella manovra attuale è previsto un aumento simbolico di soli 20 euro, destinati solo agli over 70.
La controversia sull’età pensionabile: dati e smentite
La questione dell’aumento dell’età pensionabile è stata sollevata anche dal sindacato CGIL all’inizio dell’anno, che ha denunciato una modifica unilaterale dei requisiti pensionistici da parte dell’INPS, senza comunicazione ufficiale né trasparenza. Secondo le simulazioni del servizio “La mia pensione futura” dell’INPS, a partire dal 2027 l’età per la pensione anticipata e di vecchiaia aumenterebbe di alcuni mesi rispetto alle attuali normative.
Tuttavia, fonti istituzionali e analisi indipendenti hanno chiarito che non vi è stata una modifica legislativa ufficiale: i cambiamenti rilevati negli applicativi INPS sarebbero da ricondurre a un aggiornamento tecnico legato all’aspettativa di vita e non a una decisione politica del governo Meloni. La polemica si è quindi inserita in un contesto di accuse politiche e sindacali che vedono il governo sotto accusa di non rispettare gli impegni sulla previdenza sociale.





