Roma, 17 dicembre 2025 – Ritornano le incertezze sull’uso del denaro contante in Italia, dopo il ritiro di un emendamento presentato da Fratelli d’Italia che mirava ad innalzare il limite massimo per i pagamenti in contanti da 5.000 a 10.000 euro. La proposta, che avrebbe introdotto una tassa speciale di bollo di 500 euro per i pagamenti in contanti tra 5.001 e 10.000 euro a partire dal primo gennaio 2026, è stata infatti ufficialmente ritirata.
Il ritiro dell’emendamento e le conseguenze sul tetto del contante
L’emendamento, a prima firma del senatore Matteo Gelmetti, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, avrebbe modificato l’attuale normativa che limita i pagamenti in contanti a un massimo di 5.000 euro. Attualmente, per somme superiori a questa soglia è obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili come carte di credito o bonifici bancari. La proposta prevedeva quindi un innalzamento del limite a 10.000 euro, ma con un’imposta di bollo di 500 euro a carico del pagatore per la fascia compresa tra i 5.001 e i 10.000 euro.
Il ritiro dell’emendamento lascia invariata la normativa vigente, mantenendo il limite dei 5.000 euro, senza alcuna modifica o agevolazione per l’uso del contante nelle transazioni di importo maggiore.






