Roma, 6 novembre 2025 – La Corte Costituzionale ha confermato che il divieto del terzo mandato consecutivo riguarda anche il presidente della Provincia autonoma di Trento e tutti i presidenti delle Regioni autonome eletti a suffragio universale e diretto. La decisione della Consulta ribadisce il principio come vincolante anche per le autonomie speciali, sancendo la violazione del terzo mandato consecutivo come illegittima.
La sentenza della Consulta sul terzo mandato
La sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le disposizioni impugnate dal Presidente del Consiglio dei ministri, che limitavano il divieto del terzo mandato consecutivo solo ad alcune figure istituzionali, escludendo quelle delle Regioni autonome come il Trentino. Il tribunale ha sottolineato che tale principio è un elemento fondante dell’ordinamento giuridico italiano e si applica quindi anche alle autonomie speciali con potestà legislativa primaria.
La pronuncia arriva in un clima politico particolarmente teso, con la Lega e in particolare i governatori del Nord, come Massimiliano Fedriga, che spingono per una revisione delle normative sul limite dei mandati. Fedriga stesso ha annunciato un incontro a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni per cercare di superare lo stallo che coinvolge anche la sua Giunta, bloccata da tensioni interne.
Le reazioni politiche e il ruolo di Luca Zaia
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la sentenza definendo la situazione “paradossale” e tutta italiana, dove le uniche cariche elette direttamente dal popolo – sindaci e presidenti di Regione – sono soggette a limiti di mandato che non valgono per altri ruoli politici come deputati, ministri o senatori. Zaia ha espresso la speranza che si possa finalmente sbloccare questa situazione, sottolineando di essere egli stesso un esempio di quanto il limite possa risultare restrittivo.
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