Roma, 31 agosto 2025 – Prosegue con determinazione l’indagine della Commissione Parlamentare sul Femminicidio riguardo ai siti sessisti e alla diffusione di contenuti offensivi e lesivi della dignità delle donne sul web. La presidente della Commissione, Martina Semenzato, ha annunciato l’intenzione di concludere l’inchiesta entro la fine del 2025, con l’obiettivo di valutare l’efficacia del monitoraggio attuale e l’adeguatezza delle norme vigenti.
Indagine e audizioni: focus sulla Polizia Postale e i ministri competenti
La presidente Semenzato ha sottolineato l’importanza di un approccio contestuale e integrato per accelerare i tempi dell’indagine. Il primo passo sarà ascoltare la Polizia Postale, che da anni monitora questo fenomeno di “degenerazione” digitale, caratterizzato da un uso improprio degli strumenti tecnologici. Semenzato ha evidenziato la necessità di riflettere sulle “maglie troppo larghe” delle policy di controllo dei social network, dove sono frequenti “ammiccamenti a pornografia e prostituzione” non nascosti.
Successivamente saranno convocati i ministri competenti, tra cui Roccella e Piantedosi, oltre a una serie di professionisti, avvocati, magistrati e associazioni che in questi giorni stanno contribuendo con ricerche e segnalazioni. In parallelo, la Commissione analizzerà le numerose proposte di legge – circa 8-9 – presentate da maggioranza e opposizione per cercare una sintesi efficace o verificare l’applicabilità di provvedimenti esistenti.
Necessità di aggiornare le norme sul web e testimonianze delle vittime
Un punto cruciale evidenziato da Semenzato riguarda l’attualizzazione delle norme penali: sebbene esistano già sanzioni severe, come nel caso del revenge porn, non sono ancora previste misure specifiche contro la manipolazione delle immagini, come accaduto alla deputata Gelmini, la cui foto è stata alterata e diffusa impropriamente.
La Commissione intende inoltre ascoltare in audizioni pubbliche o riservate sia le vittime delle violenze e degli insulti sessisti, sia chi ha minimizzato gli eventi definendoli “goliardate”. Questo approccio mira a dare voce alle donne coinvolte e a comprendere meglio le dinamiche di questi fenomeni, ponendo le basi per una risposta legislativa e sociale più efficace.
L’indagine arriva in un contesto di crescente attenzione anche a seguito della chiusura della piattaforma “Phica.eu”, dove erano state diffuse foto rubate di donne accompagnate da insulti sessisti. La Polizia Postale continua le indagini per identificare i responsabili e valutare le modalità di diffusione di contenuti illeciti.
La Commissione Parlamentare di inchiesta sul Femminicidio, presieduta da Martina Semenzato, si conferma così un organismo impegnato a contrastare ogni forma di violenza e discriminazione di genere sul web, con l’obiettivo di garantire maggiore tutela e sicurezza alle donne nell’ambiente digitale.






