Roma, 6 agosto 2025 – Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) ha dato oggi il via libera definitivo al progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera infrastrutturale e simbolica per il collegamento tra la Sicilia e la Calabria. A renderlo noto è stato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al termine della riunione alla quale ha partecipato anche il vicepremier e ministro Matteo Salvini. “L’obiettivo dell’attraversamento tra il 2032-2033 è il periodo che i tecnici prevedono per il Ponte sullo Stretto di Messina” ha dichiarato il leader della Lega.
L’ok del Cipess per un’opera strategica nel Sud Italia
Il ministro Matteo Salvini ha sottolineato il significativo risparmio di tempo che il ponte apporterà sia ai trasporti merci che passeggeri: “Oggi i treni impiegano tra i 120 e 180 minuti per attraversare lo Stretto, con il ponte si scenderà a soli 15 minuti, un risparmio che supererà le due ore e mezza”. Salvini ha inoltre evidenziato che si tratterà del “ponte a campata unica più lungo al mondo”, definendo l’infrastruttura come un “acceleratore di sviluppo” per il Mezzogiorno e per l’intera Italia. Il leader della Lega ha quindi concluso: “Ci sarà anche la metropolitana dello Stretto con 3 fermate sul fronte messinese che collegheranno tutti i giorni la sponda. Tecnicamente è un progetto affascinante”.
Il progetto definitivo è stato presentato da una articolata documentazione curata dal Ministero, e segue l’approvazione degli atti contrattuali firmati dal Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina, tra cui quelli con il contraente generale Eurolink – consorzio guidato da Webuild – e con il project management Parsons Transportation Group. Secondo quanto riferito, i cantieri potrebbero aprire entro fine estate, dopo l’ulteriore passaggio di validazione della Corte dei Conti.
Critiche e opposizioni al progetto
Non sono mancate le voci critiche all’approvazione del progetto. Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce di Europa Verde, ha definito il ponte un “colossale spreco di denaro pubblico”, con un costo stimato di 14,6 miliardi di euro interamente a carico dello Stato, senza investimenti privati. Bonelli ha denunciato il mancato rispetto delle indicazioni degli enti tecnici come ANAC, ISPRA, INGV e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, evidenziando rischi legati all’area sismica e l’impatto ambientale dell’opera.
Inoltre, i comitati No Ponte continuano a mobilitarsi, segnalando che le risorse destinate al progetto hanno comportato tagli importanti a fondi destinati alla mobilità sostenibile, alla manutenzione stradale e allo sviluppo del Sud Italia. Il movimento ha promosso manifestazioni per il 9 agosto a Messina, ribadendo la contrarietà all’opera e chiedendo priorità per infrastrutture più urgenti e sostenibili.
Il dibattito resta quindi acceso, mentre il Governo e il CIPESS procedono verso la realizzazione di un’opera che si pone al centro di un confronto politico, economico e ambientale di grande rilievo per il futuro del Sud e dell’Italia intera.






