Roma, 29 luglio 2025 – Il settore cinematografico italiano conferma la sua piena vitalità, con una forte domanda di incentivi fiscali e un impegno deciso nella lotta contro le frodi e gli abusi. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di un’informativa al Senato dedicata alla situazione del cinema italiano, delineando un quadro di crescita e di rigore normativo che punta a valorizzare la qualità e il talento nel settore.
Crescita e numeri record nel tax credit
Da settembre 2024 a luglio 2025 sono state presentate 729 domande di tax credit, tra nazionale e internazionale, per un credito complessivo richiesto di circa 718 milioni di euro. Solo nelle ultime settimane, si registrano ben 31 set cinematografici attivi in tutto il territorio italiano. Questi dati testimoniano una dinamica positiva e un settore in espansione, sostenuto da una dotazione economica pubblica significativa e stabile.
Il sostegno pubblico al cinema, ha spiegato Giuli, è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni: dai circa 250 milioni di euro del 2016 si è passati a 746 milioni nel 2023, con una previsione di 696 milioni per il 2024 e confermati per il 2025, senza alcun taglio. Questa dotazione rappresenta una delle più alte in Europa, a dimostrazione dell’attenzione del governo Meloni verso la cultura e il cinema.
Giulia annuncia nuove regole e misure anti-abuso
Il ministro ha sottolineato che il settore si trova ora in una nuova fase di rigore e trasparenza, con norme più stringenti per accedere al credito d’imposta. Tra le principali novità introdotte nel 2024 figurano:
- Obbligo di copertura finanziaria pari almeno al 40% dell’opera;
- Vincoli contrattuali più rigorosi con distributori o piattaforme;
- Obbligo di reinvestimento in opere difficili, come film di giovani autori o a basso budget;
- Tetti massimi al credito d’imposta: 9 milioni per opera, fino a 18 per coproduzioni estere.
Giuli ha ribadito con fermezza: “Mai più film fantasma e abusi“. Per questo motivo sono stati stanziati 3,5 milioni di euro per potenziare le attività ispettive, con controlli intensificati e nuove regole operative, tra cui il divieto di sub-appalti a cascata, la tracciabilità delle spese, e l’obbligo di utilizzare conti correnti dedicati.
Al momento, la direzione generale Cinema sta valutando i fascicoli di circa 200 opere del periodo 2020-2024, per un valore complessivo di 350 milioni di euro, con la collaborazione attiva della Guardia di Finanza, con cui è stato rinnovato il protocollo d’intesa per contrastare frodi e truffe nel settore culturale.
Nuovo direttore generale e impegno contro il malaffare
Dopo le dimissioni del direttore della direzione generale Cinema e audiovisivo lo scorso 3 luglio, la struttura ha continuato a operare regolarmente, evitando rallentamenti nelle attività. Nelle prossime settimane è previsto un interpello per individuare il nuovo direttore generale.
Il ministro Giuli ha inoltre espresso la volontà di denunciare il malaffare come strumento di valorizzazione del cinema e rispetto per chi lavora con passione e correttezza. Ha ricordato che le indagini sulla vicenda Kaufmann sono in corso, sia da parte della Magistratura contabile sia penale, con piena collaborazione del ministero.






