Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha deciso di archiviare la pratica relativa al trasferimento d’ufficio del procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, aperta in relazione al controverso caso Almasri. La delibera, approvata con sei astensioni, esclude la presenza di profili di incompatibilità ambientale o funzionale nell’ufficio diretto da Lo Voi, confermando la regolarità del suo operato giudiziario.
La decisione del CSM sulla pratica di trasferimento
Nel testo della delibera si legge che le evidenze raccolte durante l’istruttoria non hanno evidenziato alcuna anomalia o deviazione patologica rispetto al percorso procedimentale disciplinato dal codice di rito. Il comportamento del magistrato è stato ritenuto una legittima e plausibile interpretazione della normativa vigente. Questa decisione risponde alla richiesta avanzata dai consiglieri laici del centrodestra, che avevano sollevato dubbi in merito alla gestione del caso Almasri. L’archiviazione, tuttavia, è stata approvata con sei astensioni da parte di alcuni componenti del CSM.
Il profilo professionale di Francesco Lo Voi e il contesto del caso Almasri
Francesco Lo Voi, magistrato con una lunga carriera iniziata nel 1981, è procuratore capo di Roma dal 2021. È noto per il suo impegno nelle indagini antimafia a Palermo, dove ha collaborato con figure storiche come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel 2025, Lo Voi è stato al centro di polemiche legate all’indagine sul rilascio di Usāma al-Maṣrī Nağīm, militare libico accusato di crimini di guerra, che aveva suscitato un acceso dibattito politico e giudiziario.
In seguito all’arresto e all’immediato rilascio di Almasri in Italia, e al successivo rimpatrio in Libia, si è aperta un’indagine su eventuali responsabilità del governo italiano, coinvolgendo anche figure di primo piano come la premier Giorgia Meloni e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Questo contesto ha amplificato le tensioni tra politica e magistratura, con attacchi diretti al procuratore Lo Voi, accusato da alcune forze politiche di aver agito in maniera discutibile.
Il CSM, tuttavia, ha escluso che le scelte di Lo Voi possano essere considerate atti anomali o abnormi, sottolineando come il suo comportamento rientri nelle prerogative del suo ruolo e sia fondato su interpretazioni legittime della legge.





