Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha proposto un patto per cambiare la parte seconda della Costituzione: ecco le sue parole
In un contesto politico italiano caratterizzato da crescenti segnali di sfiducia nelle istituzioni democratiche, Carlo Calenda, leader del partito Azione, ha lanciato oggi una proposta di grande portata: un patto repubblicano per riscrivere la seconda parte della Costituzione italiana. L’annuncio è stato fatto nel corso di una conferenza stampa al Senato, promossa dalla Fondazione Einaudi, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i principali leader politici, da Giorgia Meloni a Elly Schlein, fino a Matteo Salvini.
Un patto per la Costituzione: le ragioni di Calenda
Secondo Calenda, la crisi della politica italiana è profonda e manifesta: un recente sondaggio Swg, commissionato da Azione, rivela che il 36% degli italiani pensa che si debba ricorrere a una dittatura perché la democrazia non funziona più, mentre tra i giovani la percentuale sale addirittura al 52%. “Non si riescono a fare le riforme e senza un intervento urgente rischiamo di consegnare il Paese a un governo autoritario”, ha sottolineato Calenda. La proposta concreta è quella di eleggere una piccola assemblea costituente composta da 100 membri, incaricata di riscrivere in un anno la seconda parte della Costituzione, quella che regola l’organizzazione dello Stato e delle istituzioni.
Il leader di Azione ha voluto chiarire che il rischio dittatura non è collegato all’attuale governo guidato da Giorgia Meloni, ma deriva da una crescente percezione diffusa che la politica sia incapace di rispondere efficacemente alle sfide del Paese. Calenda ha citato come esempio la situazione in Sicilia, dove, a suo dire, l’assemblea regionale è ormai ridotta a un luogo di interessi particolari, mentre intere province soffrono la mancanza di servizi essenziali come l’acqua potabile.
Il coinvolgimento dei leader politici e il futuro della democrazia
Calenda ha inviato ufficialmente la sua proposta a tutti i leader dei partiti politici italiani, inclusi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e gli altri principali esponenti del parlamento. Nei prossimi giorni è previsto un confronto con le varie forze politiche per valutare la fattibilità dell’iniziativa. L’obiettivo dichiarato è quello di dare una risposta democratica e condivisa alla crisi istituzionale, evitando che la sfiducia possa portare a soluzioni autoritarie.
Con questa iniziativa, Calenda intende stimolare un dibattito serio sul futuro della democrazia italiana, riconoscendo che senza un rinnovamento profondo non sarà possibile affrontare le sfide economiche, sociali e politiche che il Paese si trova ad affrontare. La proposta di una riscrittura della seconda parte della Costituzione rappresenta quindi un tentativo di rilanciare il sistema istituzionale e di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.






