Roma, 19 novembre 2025 – È un attacco senza precedenti alla Presidenza della Repubblica quello condannato oggi dal leader di Azione, Carlo Calenda, che ha definito “folle” mettere in discussione la correttezza dell’operato del Quirinale in un momento così delicato per il Paese e per l’Europa.
Calenda invita la premier Meloni a mediare direttamente con Mattarella per chiudere la polemica e ricompattare le forze politiche italiane di fronte alle sfide internazionali, in particolare quelle legate alla sicurezza e alla libertà del continente europeo.
L’attacco al Colle e il richiamo alla responsabilità istituzionale
Nel corso di un punto stampa a Roma, Calenda ha sottolineato che non esistono fondamenti per mettere in dubbio la correttezza della Presidenza della Repubblica, guidata attualmente da Sergio Mattarella. Secondo il segretario di Azione, inoltre, è gravissimo che la Presidenza del Consiglio o figure a essa vicine abbiano sollevato critiche al Colle in un momento così “drammatico” per l’Italia e per l’Europa.
“Quello che mi permetto di suggerire a Giorgia Meloni è di chiudere questo incidente, di chiamare il presidente della Repubblica e poi di ricompattarci tutti”, ha dichiarato Calenda, richiamando alla necessità di una unità nazionale che vada oltre le divisioni politiche, soprattutto in un frangente in cui la sicurezza europea è “minacciata”.
Le altre critiche di Calenda
Non solo il Colle: Calenda ha espresso forte preoccupazione per le recenti affermazioni di Matteo Salvini sulla politica italiana verso l’Ucraina, definendole “pericolosissime”. Ha quindi chiesto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di intervenire in Parlamento per chiarire la linea del governo su politica estera e sicurezza nazionale, temi sui quali “non ci possono essere dubbi”.
Inoltre, in riferimento alla relazione presentata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Consiglio supremo di difesa, Calenda ha evidenziato la necessità di adottare uno “scudo democratico” contro le interferenze ibridi di Russia e Cina, che stanno minacciando la sicurezza nazionale e la sovranità informativa attraverso finanziamenti occulti e campagne sui social media.
A tal proposito, ha annunciato il lancio di una petizione pubblica per spingere il governo ad approvare una normativa che tuteli i cittadini da tali interferenze, lamentando al contempo l’opposizione di Lega e Movimento 5 Stelle a tale iniziativa.
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