Cosenza, 1 agosto 2025 – Le dimissioni di Roberto Occhiuto da Presidente della Regione Calabria, annunciate il 31 luglio 2025, hanno scatenato un’immediata attivazione del percorso istituzionale previsto dallo Statuto regionale e dalla normativa nazionale. La decisione, maturata dopo un confronto con la premier Giorgia Meloni e il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, apre la strada a nuove elezioni regionali, attese entro il prossimo autunno.
Il quadro normativo per le nuove elezioni in Calabria
Secondo l’articolo 33, comma 6 dello Statuto della Regione Calabria, in caso di dimissioni volontarie del Presidente della Giunta regionale si procede a nuove elezioni sia del Consiglio che del Presidente. Tuttavia, lo Statuto non indica una data precisa per la convocazione delle urne. Per questo motivo si fa riferimento alle disposizioni di legge statale (legge 165/2004, art. 5), che stabiliscono che le elezioni devono tenersi entro 60 giorni dalla conclusione anticipata del mandato.
Il decreto per l’indizione delle elezioni sarà firmato dal Vicepresidente della Giunta in carica, in questo caso il sostituto di Occhiuto, dopo aver sentito il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. Il Presidente del Consiglio regionale ha inoltre il compito di convocare il Consiglio entro 10 giorni dal ricevimento delle dimissioni formali, per un dibattito che precede la fase pre-elettorale.
Tempistiche e ruolo del Presidente dimissionario
La data più probabile per il voto si colloca tra fine settembre e inizio ottobre 2025, poco dopo le elezioni regionali nelle Marche, con cui condividerà inevitabilmente il periodo di campagna elettorale, seppur con qualche settimana di differenza. Nel frattempo, Roberto Occhiuto rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti, insieme alla sua Giunta e agli organi consiliari, fino all’insediamento del nuovo Presidente.
Gli aspetti tecnici riguardano anche la gestione delle strutture e del personale politico e amministrativo: i consiglieri e i gruppi consiliari manterranno le loro funzioni fino alla proclamazione dei nuovi eletti, mentre si procederà a una riduzione progressiva degli staff e delle strutture speciali in vista del passaggio di consegne.
L’impatto politico e il test per il centrodestra
Queste elezioni regionali in Calabria rappresentano un momento cruciale nel panorama politico nazionale, in quanto saranno le ultime consultazioni prima delle elezioni politiche anticipate previste per la fine del 2025. Il voto sarà un banco di prova per il centrodestra guidato da Giorgia Meloni, anche se, sul territorio calabrese, la consultazione si configura soprattutto come un referendum sulla figura di Occhiuto, vice segretario di Forza Italia.
Il quadro nazionale vede la Lega per Salvini Premier consolidata all’interno della coalizione di centrodestra, mentre Fratelli d’Italia continua a mantenere il ruolo di partito guida sotto la leadership della premier Meloni. In questo contesto, la Calabria diventa terreno di confronto tra le forze politiche, con un’attenzione particolare al voto popolare che potrebbe influenzare gli equilibri interni alla coalizione.
Il percorso istituzionale post-dimissioni si muove dunque tra norme statutarie, regolamenti consiliari e strategie politiche, con lo sguardo rivolto verso il responso degli elettori calabresi nel prossimo autunno.






