Firenze, 15 settembre 2025 – Un episodio di insulti razzisti ha coinvolto Antonella Bundu, candidata alle prossime elezioni regionali per Toscana Rossa. La sua risposta è arrivata tramite un post sui social network, in cui mostra sorridente una banana, come segno di ironia e resilienza alle offese ricevute.
Insulti razzisti, Bundu risponde con una banana
Gli insulti a sfondo razziale sono stati scatenati da un tweet pubblicato da Francesca Totolo, collaboratrice della rivista di CasaPound “Il Primato Nazionale”. Nel suo messaggio su X, Totolo criticava la presenza di Bundu al Meeting internazionale antirazzista di Cecina (Livorno), definendola “sierraleonese con cittadinanza italiana”. Antonella Bundu ha spiegato che tale definizione non intendeva evidenziare una doppia appartenenza, ma piuttosto suggeriva che la sua italianità fosse percepita come una concessione, e non come un diritto naturale.
Nei commenti successivi, Bundu ha riportato numerosi insulti razzisti, come “Tornatene da dove sei venuta”, “fuori le scimmie dall’Italia” e affermazioni discriminatorie contro la sua presunta religione musulmana, nonostante lei si dichiari atea, nata e battezzata a Firenze.
La richiesta di scioglimento di CasaPound
Antonella Bundu ha colto l’occasione per riaffermare la sua richiesta di scioglimento di CasaPound, sottolineando che “non possiamo più accettare che in un Paese nato dalla Resistenza, chi si richiama apertamente al fascismo abbia ancora agibilità politica e mediatica”.
La candidata di Toscana Rossa è una figura nota per il suo impegno politico e civile: nata a Firenze nel 1969 da padre sierra-leonese e madre italiana, ha vissuto tra Italia, Sierra Leone e Inghilterra, maturando una forte sensibilità sui temi dell’antirazzismo e dei diritti civili. Bundu ha partecipato attivamente a diverse iniziative contro il razzismo e la discriminazione e sostiene con fermezza i valori della Resistenza antifascista.
L’episodio evidenzia, ancora una volta, le tensioni presenti nel dibattito politico italiano, in particolare riguardo alla presenza e all’attività di gruppi come CasaPound, al centro di polemiche per la loro matrice ideologica e per le azioni di propaganda sovranista e razzista.


