Ad Albiate scoppia la polemica dopo la svolta salutista dell’amministrazione di centrosinistra, che ha bandito la salamella dalla sagra di San Fermo. La Lega protesta, accusando di aver eliminato simboli della tradizione contadina. La sindaca Veronica Gallo difende le nuove scelte, puntando sulla salute e su un approccio più olistico all’evento
Ad Albiate, in Brianza, la tradizionale sagra di San Fermo si trova al centro di una controversia accesa. La nuova amministrazione di centrosinistra, guidata dalla sindaca Veronica Gallo, ha deciso di adottare un approccio salutista, bandendo la salamella, un simbolo della gastronomia locale, dall’evento. Questa scelta ha scatenato l’indignazione della Lega, che ha accusato l’amministrazione di voler distruggere le tradizioni contadine della comunità.
Modifiche alla sagra
Oltre alla cancellazione della salamella, la sindaca ha annunciato modifiche significative alla sagra, eliminando anche la sfilata dei trattori, nota come “busecada”, e la mostra zootecnica, la “urtaja”. L’associazione Amici di San Fermo, che ha sempre svolto un ruolo cruciale nell’organizzazione dell’evento, ha deciso di ritirarsi alla luce di queste novità, esprimendo preoccupazione per il futuro della manifestazione.
La risposta della sindaca
La sindaca Gallo ha risposto alle critiche sottolineando che le salamelle non verranno più offerte agli anziani durante le ore di punta, ma saranno comunque disponibili nei punti di ristoro. “Vogliamo promuovere un approccio più sano e sostenibile, in linea con il nostro impegno come membri della Rete delle città sane“, ha dichiarato. Inoltre, ha proposto di sostituire la mostra zootecnica con una fattoria didattica, dove i bambini potranno interagire con gli animali in un ambiente più educativo e meno restrittivo.
Critiche e preoccupazioni
Gallo ha anche difeso la decisione di annullare la sfilata dei trattori, spiegando che la scorsa edizione aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza, con pochi partecipanti e una gestione del traffico problematica. Infine, ha commentato il ritiro degli “Amici di San Fermo”, evidenziando che l’inclusione di altre associazioni era necessaria per rinnovare e diversificare l’evento.
Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, ha attaccato duramente la giunta su Facebook, lamentando la perdita di “simboli identitari” e l’assenza di piatti tipici che caratterizzano la cucina locale. Le sue parole hanno risonato con molti sostenitori della tradizione, i quali temono che il cambiamento possa cancellare la storia e l’identità della sagra di San Fermo, un evento che ha resistito per secoli.






