Roma, 17 ottobre 2025 – Un grave atto intimidatorio ha colpito nella notte Sigfrido Ranucci, noto giornalista e conduttore del programma di inchiesta “Report” su Rai 3. Un ordigno ha fatto esplodere le automobili di Ranucci e di sua figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione a Pomezia, senza però provocare feriti. L’episodio ha suscitato una forte reazione da parte delle istituzioni, della politica e del mondo dell’informazione.
Solidarietà unanime e condanne da più parti
Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) e co-portavoce nazionale di Europa Verde, ha espresso tutta la sua “solidarietà e vicinanza a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il gravissimo attentato di questa notte”. Bonelli ha sottolineato come “l’esplosione che ha distrutto le auto del giornalista e di sua figlia rappresenta un atto vile e intimidatorio che attacca direttamente la libertà di stampa e il giornalismo d’inchiesta”. Il deputato ha ricordato le precedenti minacce ricevute da Ranucci, “proiettili, pedinamenti e dossieraggi anche dall’estero”, e ha invitato chi ha delegittimato il lavoro di Report a riflettere e chiedere scusa, perché “alimentare campagne di odio significa rendersi complici di questo clima pericoloso”.
Anche altri esponenti politici hanno espresso solidarietà. Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito l’episodio “molto preoccupante nelle modalità che non si vedevano da tempo”. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha scritto su X che quanto accaduto è “di una gravità inaudita e inaccettabile” e ha manifestato “totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia”. Nicola Fratoianni (Avs) ha ribadito la necessità di non lasciare solo il giornalista, condannando ogni tentativo di delegittimazione. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso “ferma condanna per il grave atto intimidatorio” e ha ricordato che “la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie”. Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha definito l’attentato “un gesto gravissimo, vile e inaccettabile” che colpisce la libertà di informare.
Ranucci, le dichiarazioni di Mattarella e Metsola
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire a Sigfrido Ranucci la sua solidarietà, esprimendo “severa condanna” per il grave gesto intimidatorio. Sul social media X, la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha espresso solidarietà al giornalista: “Sollevata che lui e sua figlia siano rimasti illesi dopo il terribile attacco. La libertà di stampa é il cuore della democrazia. L’Europa non farà mai un passo indietro”.
Il profilo e l’impegno di Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci, romano, 64 anni, è uno dei volti più noti del giornalismo d’inchiesta italiano. Laureato in lettere a “La Sapienza”, lavora dal 1999 per la Rai, conducendo Report dal 2017. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose inchieste su temi delicati come il traffico illecito di rifiuti, la mafia, l’uranio impoverito e le stragi di mafia. Il suo impegno e la sua coerenza gli hanno valso numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Flaiano nel 2021 e il Premio Giornalismo “Antonio Ravel” nel 2023.
A giugno, Ranucci è stato oggetto di un provvedimento disciplinare da parte della Rai che ha suscitato critiche per le motivazioni considerate pretestuose. Il giornalista ha denunciato un “clima di isolamento e delegittimazione” che include minacce e dossieraggi, evidenziando l’importanza di difendere l’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione e stampa.
L’attentato di Pomezia rappresenta un episodio di estrema gravità che coinvolge non solo il singolo giornalista, ma la libertà di informare e la democrazia stessa. Le indagini sono in corso per identificare i responsabili e chiarire le dinamiche dell’atto criminale.






