Bonelli denuncia lacune nelle strategie migratorie e accusa il governo Meloni su spesa per i centri in Albania, politiche ambientali e progetti come il Ponte sullo Stretto.
Roma, 1 luglio 2025 – Il dibattito sull’efficacia del decreto flussi e sulle politiche migratorie italiane si riaccende con le dure critiche dell’onorevole Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera. Nel corso di un punto stampa con i giornalisti, Bonelli ha espresso un giudizio netto sulla gestione dell’immigrazione e sulle scelte del governo guidato da Giorgia Meloni, sottolineando le contraddizioni e i problemi di fondo che, a suo avviso, ne compromettono la riuscita.
Bonelli contro il decreto flussi e la Bossi-Fini
Angelo Bonelli ha contestato l’efficacia del decreto flussi, affermando che nessuna normativa potrà funzionare senza l’abolizione della legge Bossi-Fini, considerata la vera questione irrisolta nel sistema migratorio italiano. “Chiedo a Giorgia Meloni come si possa essere contenta di un risultato che prevede solo il 10% di flussi regolari, con una conseguente riduzione dell’export di 4 miliardi di euro e la perdita di 24mila posti di lavoro”, ha dichiarato Bonelli, evidenziando come tali misure sembrino più orientate agli interessi statunitensi, in particolare quelli dell’ex presidente Donald Trump, piuttosto che a quelli dell’Italia.
Inoltre, il deputato di Europa Verde ha criticato la spesa di circa 1 miliardo di euro destinata ai centri per migranti in Albania, che al momento ospitano solo 40 persone, definendo questa scelta come una “follia” e un esempio di propaganda politica da parte del governo Meloni.
Critiche sulla politica ambientale e sulla sicurezza del territorio
Bonelli ha esteso le sue critiche anche ad altri ambiti, come la politica ambientale e la gestione delle emergenze climatiche. “Giorgia Meloni viene in Parlamento e mette in dubbio la sostenibilità della transizione ecologica, mentre il Paese è colpito da siccità e eventi meteorologici estremi che causano morti per caldo e alluvioni”, ha sottolineato il leader ambientalista.
Ha poi attaccato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, definendolo uno “sperpero di denaro pubblico” e criticandone la recente presentazione come “opera di interesse strategico militare”. Secondo Bonelli, il governo starebbe puntando a “demolire lo Stato” rendendolo autoritario, soprattutto attraverso attacchi alla magistratura e al sistema giudiziario, che vengono considerati “scomodi” per l’esecutivo di destra. “È un problema molto serio che dovrebbe vedere le opposizioni unite per fermare questa svolta”, ha concluso.
Le dichiarazioni di Bonelli arrivano in un contesto politico segnato dalla leadership di Giorgia Meloni, prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio dal 22 ottobre 2022 e leader del partito Fratelli d’Italia. Meloni, con un passato da ministra per la gioventù e presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei, sta guidando un esecutivo dalle posizioni fortemente conservatrici e nazionaliste, spesso al centro di accesi confronti con le opposizioni e la società civile.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Dl Flussi, Bonelli: "Nessun decreto funzionerà, c'è la Bossi - Fini"





