Bologna, 29 agosto 2025 – La decisione del Comune di Bologna di distribuire gratuitamente pipe destinate al consumo di crack ha scatenato un acceso dibattito politico e istituzionale, con la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti da parte di Fratelli d’Italia (FdI). A guidare l’iniziativa è stato l’eurodeputato Stefano Cavedagna, che ha denunciato un possibile danno erariale legato a questa spesa pubblica.
La denuncia di FdI: “Danno erariale e istigazione a delinquere”
In una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Bologna, Stefano Cavedagna ha spiegato che l’amministrazione comunale avrebbe stanziato 3.500 euro per l’acquisto di pipe in alluminio per il consumo di crack, una scelta che secondo il deputato rappresenta un uso inappropriato delle risorse pubbliche. Cavedagna ha sottolineato che questa iniziativa “configura un’ipotesi di danno erariale” e che tale spesa “risulta in contrasto con il principio di buon andamento e corretta gestione finanziaria del nostro ente locale”. Inoltre, ha definito la distribuzione delle pipe come un atto che “favorisce il consumo e lo spaccio di droga”, chiedendo anche il sequestro preventivo degli strumenti per impedire il compimento di reati.
L’esposto arriva dopo una denuncia presentata ieri dallo stesso Cavedagna insieme al senatore FdI Marco Lisei per i reati di “istigazione a delinquere e favoreggiamento dell’uso di sostanze stupefacenti”. Entrambi hanno chiesto alle autorità competenti di verificare la legittimità della spesa, ritenendo che la distribuzione di questi dispositivi sia una decisione di natura sanitaria che esula dalla competenza comunale.
La reazione politica e il confronto sulla riduzione del danno
La decisione del Comune guidato dal sindaco Matteo Lepore ha suscitato forti critiche da parte delle forze di centrodestra, in particolare da Fratelli d’Italia e Lega. I parlamentari Marco Lisei e Galeazzo Bignami, insieme a Cavedagna, hanno definito la scelta come una “follia” e un atto che “trasforma il Comune in un vero e proprio spacciatore”. Anche la vicesegretaria della Lega, Silvia Sardone, ha commentato che la distribuzione delle pipe “non è riduzione del danno, ma legittimazione dello spaccio”.
Dal canto suo, il Partito Democratico di Bologna difende l’iniziativa come una misura di salute pubblica basata sulla riduzione del danno, pratica riconosciuta a livello nazionale e internazionale. I dem sottolineano che l’uso di materiali sterili riduce i rischi sanitari e ha contribuito a incrementare gli accessi ai servizi di assistenza per i tossicodipendenti.
L’associazione Luca Coscioni ha inoltre espresso apprezzamento per l’amministrazione, definendo la politica di distribuzione delle pipe un’applicazione concreta dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nel campo della riduzione del danno, auspicando che altre città seguano l’esempio di Bologna.






