BIELLA, 30 APR – Benito Mussolini mantiene la cittadinanza onoraria nel Comune di Biella. Il consiglio comunale ha respinto la mozione del centrosinistra con un voto di 17 a 10. Il sindaco Marzio Olivero ha sottolineato che l’onorificenza non è stata mai revocata nemmeno dopo la Resistenza. Alessandra Guarini, consigliera di maggioranza, ha espresso frustrazione per la situazione. Paolo Furia, membro del Pd, ha evidenziato contraddizioni nelle affermazioni di alcuni esponenti di destra riguardo all’antifascismo, sottolineando l’importanza di affrontare questa questione per contrastare l’intolleranza attuale
Durante l’ultimo consiglio comunale svolto a Biella è stata presa una decisione destinata a fare discutere: Benito Mussolini rimarrà, almeno per il momento, cittadino onorario del Comune. La mozione presentata dal centrosinistra, che chiedeva la revoca di tale onorificenza, è stata rigettata con 17 voti contrari e 10 favorevoli, mentre due membri della Lega si sono astenuti. Questo tema controverso è emerso grazie all’iniziativa del comitato “M come Matteotti”, che da tempo si batte per la rimozione di onorificenze legate a figure storiche del fascismo.
Divisioni politiche e sociali
La discussione si è protratta fino a tarda notte, evidenziando le divisioni politiche e sociali che caratterizzano l’attuale panorama italiano. Il sindaco di Biella, Marzio Olivero, ha sottolineato che nemmeno nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale gli antifascisti sentirono la necessità di revocare l’onorificenza a Mussolini, un argomento che ha suscitato reazioni contrastanti tra i consiglieri.
Malcontento crescente
Alessandra Guarini, consigliera di maggioranza, ha espresso il suo disappunto, dichiarando: “Siamo stanchi di questi artefatti”. Le sue parole riflettono un malcontento crescente verso quelle che molti considerano posizioni anacronistiche all’interno della politica locale.
Intolleranza e divisione
Paolo Furia, un consigliere comunale e membro della direzione nazionale del Partito Democratico, ha evidenziato delle contraddizioni: “Alcuni esponenti della destra locale hanno dichiarato di essere antifascisti, liberali, democratici, di non riconoscersi in nessuna dittatura, di ritenere la cittadinanza onoraria a Mussolini già decaduta. Dichiarazioni importanti che avrebbero trovato sbocco naturale nel voto a favore della mozione per l’eliminazione formale della cittadinanza onoraria a Mussolini, cosa che invece non è avvenuta. Il significato di sollevare oggi una questione che riguarda scelte risalenti a circa ottant’anni fa sta nell’atmosfera che si respira nel mondo contemporaneo. Stiamo vivendo una deriva di intolleranza, rancore, innalzamento di muri, che deve essere fermata”.






