Roma, 2 ottobre 2025 – In un clima di tensione e manifestazioni negli atenei italiani, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha voluto fare chiarezza sulla situazione degli studenti palestinesi appena arrivati in Italia e sulle contestazioni in corso. Nel corso di una dichiarazione ufficiale, Bernini ha infatti definito lo slogan “Blocchiamo tutto” come parole “forti ma vuote”, sottolineando che tali inviti all’interruzione delle attività non hanno impedito l’arrivo di 39 studenti palestinesi nel nostro Paese.
Arrivo degli studenti palestinesi e accoglienza nelle università
Gli studenti provenienti dalla Striscia di Gaza, tra cui Zaina a Siena, Mohammed a Milano e Awni a Bari, hanno raggiunto i rispettivi atenei e hanno trascorso la notte nelle residenze universitarie messe a disposizione. La ministra Bernini, che ha volato con loro a bordo di un aereo della Guardia di Finanza, ha evidenziato la stanchezza visibile sui loro volti, ma anche l’entusiasmo per questa nuova avventura accademica.
Bernini ha ribadito che, mentre le manifestazioni sono un diritto legittimo, la violenza è inaccettabile e ha condannato lo slogan “Blocchiamo tutto”, definendolo uno stop senza senso e senza efficacia, che non ha impedito l’ingresso degli studenti. In particolare, ha posto interrogativi polemici sul significato di voler “bloccare tutto”, chiedendosi se si voglia bloccare l’arrivo di altri studenti dalla Striscia di Gaza, attività su cui è in corso un lavoro coordinato con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Protezione Civile e la Conferenza dei Rettori.
La replica di Bernini: “Andremo avanti”
La ministra Bernini ha assicurato che il governo e il ministero proseguiranno con la diplomazia per portare in Italia oltre cento studenti palestinesi, sottolineando come l’accoglienza e il diritto allo studio siano valori fondamentali per l’Italia. Ha citato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando che “l’umanità progredisce collaborando, non contrapponendosi”.
Inoltre, Bernini ha voluto ringraziare il personale universitario, come quello dell’Università di Genova, che ha garantito il pagamento delle borse di dottorato nonostante le difficoltà legate alle occupazioni. Ha ribadito l’impegno a difendere il diritto allo studio di migliaia di studenti, a tutelare docenti e personale tecnico-amministrativo, affinché possano lavorare senza sentirsi minacciati. La ministra ha infine sottolineato che l’università deve restare un luogo aperto, inclusivo e solidale, “dove si costruisce il futuro, non dove lo si blocca”.
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