L’assessora Isabella Conti dell’Emilia-Romagna chiede una legge nazionale per regolamentare l’uso di smartphone e device tra i giovani nelle scuole. È necessaria una riflessione collettiva sui rischi legati all’impatto digitale sulla salute dei ragazzi, inclusa la tassazione delle big tech. La proposta include controlli sull’età degli utenti per contrastare giochi e pornografia online, evidenziando l’importanza di educare i genitori sui pericoli dei dispositivi. A supporto, l’ex ministra Marianna Madia presenterà una legge bipartisan sugli aspetti legislativi
La necessità di una legge nazionale per limitare l’uso di smartphone e dispositivi digitali nelle scuole è diventata un tema centrale nel dibattito educativo in Emilia-Romagna. Durante la conferenza di presentazione degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza, Isabella Conti, assessora regionale a Scuola e Welfare, ha sottolineato l’urgenza di adottare misure legislative. Secondo Conti, è essenziale affrontare questa questione per proteggere la salute e il benessere dei giovani, in un’epoca in cui l’esposizione ai dispositivi digitali è in costante aumento.
Conseguenze dell’uso indiscriminato di smartphone
L’assessora ha evidenziato come l’uso indiscriminato di smartphone possa avere conseguenze gravi e durature sulla salute mentale e fisica dei ragazzi. Ha proposto che la legge nasca da una riflessione collettiva, frutto di una crescente consapevolezza dei rischi associati all’uso eccessivo di tecnologia. Nella sua visione, è fondamentale agire tempestivamente per garantire un ambiente scolastico più sano e sicuro.
Riflessioni a livello europeo
Inoltre, Conti ha suggerito l’opportunità di una riflessione a livello europeo riguardo alla tassazione delle grandi aziende tecnologiche, sottolineando che l’impatto dei dispositivi digitali ha anche un costo sanitario significativo. Ha proposto misure per limitare l’accesso a contenuti inappropriati, come giochi e pornografia online, evidenziando la necessità di verificare l’età degli utenti e di eliminare l’anonimato e la gratuità di tali servizi.
Educazione e responsabilità sociale
L’assessora ha chiarito che non è giusto colpevolizzare i genitori per l’uso di smartphone, ma è fondamentale educare la società sui pericoli di esporre i bambini a questi dispositivi sin dalla tenera età. “Se i ragazzi passano troppo tempo davanti agli schermi, non diventeranno cittadini attivi, ma semplici consumatori”, ha affermato.
In questo contesto, agli Stati generali dell’infanzia interverrà anche l’ex ministra Marianna Madia, sostenitrice di una proposta di legge bipartisan per disciplinare l’uso dei dispositivi digitali tra i giovanissimi. La presenza del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, testimonia l’importanza del tema e la volontà di instaurare un dialogo costruttivo per il futuro delle nuove generazioni.






