Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei nota per il caso che un anno fa coinvolse l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa elettorale per il Consiglio Regionale della Campania. La decisione arriva a seguito della notifica di un secondo avviso di garanzia in poco più di un anno, un fatto che ha profondamente segnato la sua vita personale e politica.
Il ritiro di Maria Rosaria Boccia: una scelta di responsabilità e salute
In una lettera indirizzata a Stefano Bandecchi, leader di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, Boccia spiega le ragioni del suo passo indietro. “Ho riflettuto a lungo, in silenzio”, scrive, sottolineando di aver preso la decisione non per impulso o amarezza, ma con lucidità e senso di responsabilità. L’ultimo anno è stato per me un cammino doloroso e faticoso: giorni carichi di tensione, ostilità e ingiustizia, accompagnati da un’ondata di odio mediatico e politico che ha deformato la mia immagine e minato la mia serenità.
Boccia racconta di aver pagato un prezzo altissimo in termini di salute fisica e mentale, con notti insonni, stress costante e una condizione di profonda prostrazione che le ha provocato un’invalidità fisica e un’alopecia severa. “Non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario”, afferma, motivo per cui ha deciso di ritirare la candidatura. La sua scelta è motivata anche dal desiderio di non compromettere il lavoro della squadra politica, evitando che le vicende personali possano offuscare l’impegno e la passione dei candidati.
L’imprenditrice evidenzia inoltre come il potere, spesso spietato e sostenuto da una stampa compiacente, abbia stravolto la realtà costruendo narrazioni artificiali e crudeli che hanno violato la sua vita privata e calpestato la sua dignità. “Ho scelto di non piegarmi, di non tacere, di disobbedire al silenzio imposto da un potere che pretende obbedienza”. Boccia ringrazia infine Bandecchi per il sostegno e ribadisce che questa rinuncia non è una resa, ma un atto di rispetto verso la verità e la politica autentica, che definisce un “atto d’amore e di coraggio”.
Le Regionali in Campania tra conferme e nuove sfide
La decisione di Boccia arriva in un clima politico particolarmente acceso in Campania, con varie forze in campo in vista delle elezioni regionali. Stefano Bandecchi, dopo aver accolto la candidatura di Boccia, ha dovuto riorganizzare la sua lista, che ora vede il contributo dell’avvocato caprese Anna Ambrosino, già candidata con la Lega alle ultime politiche. Boccia, da quanto si apprende, non sarebbe dovuta essere capolista, ma la sua presenza aveva rappresentato un segnale importante per il movimento di Bandecchi.
Nel centrodestra, la candidatura di Gennaro Sangiuliano è ancora al centro del dibattito, mentre Fratelli d’Italia conferma i nomi di Ernesto Sica e altri alleati. La lista di Cirielli si prepara con due possibili liste, coinvolgendo figure come l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, attualmente imputato in un processo per associazione a delinquere, e una nutrita rappresentanza di società civile e forze dell’ordine in pensione.
Nel centrosinistra, Roberto Fico prosegue la sua campagna elettorale puntando su una coalizione ampia che si presenta come vera alternativa alla destra. Intanto, il governatore uscente Vincenzo De Luca mantiene un ruolo centrale nella scena regionale, con la sua lista “A testa alta con De Luca” che include candidati come Vincenzo Cirillo, figura di spicco nel panorama politico locale.
Sul fronte della sanità, tema cruciale in Campania, il vice ministro ha annunciato l’intenzione di nominare un Garante regionale per la sanità nei primi cento giorni di mandato, ribadendo la necessità di una politica che esca dagli ospedali e garantisca cure di qualità a tutti i cittadini.
Maria Rosaria Boccia, quindi, lascia la competizione elettorale in un momento delicato, segnando una nuova fase per la lista di Bandecchi e per l’intero panorama politico regionale. La sua decisione, dettata da motivi personali e di salute, riflette anche le difficoltà che alcuni protagonisti della politica locale stanno vivendo in un contesto segnato da tensioni e controversie.






