Anche Vincenzo De Luca si esprime sull’aumento delle spese militari al 5% del PIL: ecco le parole del presidente della Campania
Nel consueto appuntamento social del venerdì, il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso un giudizio netto sulla questione dell’aumento delle spese militari, definendo “inaccettabile” l’idea di destinare il 5% del Pil agli armamenti. Il governatore ha sottolineato come l’attuale scenario internazionale, caratterizzato dalla presenza di armi nucleari capaci di disintegrare intere nazioni, renda superata la logica di una corsa al riarmo.
De Luca: “Preparazione militare sì, ma senza illusioni”
Secondo De Luca, è fondamentale garantire alle forze armate le risorse necessarie per svolgere il proprio ruolo, ma questo deve avvenire in un contesto di dialogo internazionale e pace. Il presidente campano ha evidenziato che il lavoro per la difesa nazionale deve essere affiancato da un impegno concreto per la diplomazia e la cooperazione tra i popoli. “Il mondo è cambiato rispetto a qualche decennio fa, e anche la politica della difesa deve cambiare”, ha affermato.
La questione finanziaria: “Il governo deve dire da dove prenderà i soldi”
De Luca si è inoltre soffermato sull’aspetto economico, contestando la proposta del governo di aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil, una misura che comporterebbe un investimento di circa 45 miliardi di euro all’anno, per un totale di 450 miliardi nel prossimo decennio. Il governatore ha chiesto con forza al governo di chiarire come intenda reperire queste risorse, sottolineando che senza una precisa strategia si rischia di dover ricorrere a un aumento delle tasse o a tagli nei servizi pubblici essenziali. “Non ci sono alternative”, ha spiegato De Luca.
Il presidente della Regione Campania ha infine criticato il clima di paura e tensione che si starebbe creando nel Paese, definendolo “davvero campato in aria”, e invitando a concentrarsi su politiche di pace e collaborazione internazionale piuttosto che su una retorica bellicista.






