Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, torna ad attaccare la premier Meloni sull’aumento delle spese militari: le sue parole
La decisione del governo Meloni di aumentare le spese militari al 5% del PIL continua a suscitare reazioni contrastanti nel panorama politico italiano. Angelo Bonelli, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e co-portavoce di Europa Verde, ha espresso durissime critiche nei confronti della presidente del Consiglio, accusandola di essersi “piegata al ricatto di Donald Trump”, con conseguenze pesanti per il bilancio pubblico italiano.
Spese militari e impatto sul bilancio pubblico: l’attacco di Bonelli
Durante un recente intervento all’Aja, Giorgia Meloni ha confermato che l’Italia non attiverà la clausola di salvaguardia per le spese militari nel 2026. Questo significa che, nel calcolo del deficit pubblico, le spese militari dovranno essere incluse, senza alcuna esclusione. Inoltre, per rispettare il Patto di Stabilità Europeo, il governo italiano non potrà aumentare ulteriormente il debito pubblico.
Secondo Bonelli, l’incremento al 5% del PIL porterà a un aumento delle spese militari dagli attuali 35 miliardi di euro annui a oltre 100 miliardi entro dieci anni. Ogni anno, il governo dovrà reperire circa 7 miliardi di euro di risorse aggiuntive, con un impegno cumulativo che si avvicina ai 700 miliardi in un decennio. Per finanziare questo aumento, sarà inevitabile un taglio della spesa pubblica in settori fondamentali come sanità, scuola e trasporti, oppure un aumento delle tasse.
Il ruolo di Trump e le conseguenze politiche
Bonelli accusa la premier Meloni di aver ceduto di fronte alle pressioni del presidente statunitense Donald Trump, tornato alla Casa Bianca nel 2025 per il suo secondo mandato non consecutivo. Secondo il parlamentare verde, la promessa di garantire maggiore sicurezza agli italiani si traduce invece in un trasferimento ingente di risorse finanziarie dagli italiani agli Stati Uniti. Questo scenario rappresenta, per Bonelli, una “bugia” che compromette il futuro economico e sociale del Paese.
La critica si inserisce in un contesto internazionale complesso, in cui le relazioni tra Italia e Stati Uniti sono influenzate da dinamiche geopolitiche e da scelte economiche strategiche, tra cui il mantenimento degli impegni di spesa militare allineati con gli standard NATO.
In sintesi, l’aumento delle spese militari deciso dal governo Meloni, definito da Bonelli come una “resa al ricatto”, pone il governo davanti a sfide finanziarie rilevanti, con inevitabili ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi pubblici offerti ai cittadini.






