Durante l’evento “Parlate di mafia”, Arianna Meloni ricorda l’esempio di Paolo Borsellino e sottolinea il ruolo dell’Italia nell’innovazione delle strategie contro le mafie.
Roma, 18 luglio 2025 – Nel corso della quarta edizione di “Parlate di mafia”, evento tenutosi oggi nella capitale, Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria e la lotta contro la criminalità organizzata, affermando: “Oggi esportiamo l’antimafia”.
Il valore simbolico della memoria e l’eredità di Paolo Borsellino
Arianna Meloni ha ricordato con emozione il trentennale dell’attentato di via D’Amelio, il 19 luglio 1992, che costò la vita al magistrato Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. “Era il 1992 e quella data è una delle più simboliche della nostra vita”, ha sottolineato. Meloni ha evocato le immagini dolorose di quel giorno e la frase drammatica pronunciata da Antonino Caponnetto, allora presidente del pool antimafia, che disse: “È tutto finito”. Quella frase, ha aggiunto, rappresentò “la molla che ci spinse a iniziare a fare politica”.
Paolo Borsellino, nato a Palermo nel 1940, è stato uno dei protagonisti più illustri nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale. Il suo impegno e il sacrificio della sua scorta, composta tra gli altri da Agostino Catalano e Emanuela Loi – prima donna caduta in servizio – sono ancora oggi un esempio di coraggio e dedizione. Meloni ha ribadito il dovere di tramandare la storia di questi eroi, affinché il loro esempio continui a ispirare le future generazioni.
L’impegno politico e il modello antimafia italiano
Nel suo intervento, Arianna Meloni ha evidenziato come l’intuizione del pool antimafia – in particolare la strategia del “follow the money”, ovvero seguire i flussi finanziari della criminalità – sia diventata un modello esportato in tutto il mondo. “Non è vero che è tutto finito”, ha detto rivolgendosi idealmente a Borsellino e ai suoi colleghi, “grazie alla vostra intuizione, l’intuizione “follow the money” è diventata un modello esportato in tutto il mondo, noi esportiamo l’antimafia”.
Meloni ha inoltre sottolineato l’azione del governo guidato da Giorgia Meloni, suo partito: tra le misure adottate vi sono la difesa del carcere ostativo, l’inasprimento delle pene per reati di mafia e corruzione e l’adozione del modello Caivano per il contrasto alla criminalità. Ha quindi ribadito l’importanza di una rivoluzione culturale che insegni ai giovani che la criminalità non ha fascino né libertà, ma solo la giustizia e la legalità possono garantire la vera libertà.
In questo contesto, il ruolo delle istituzioni e della politica si conferma centrale per mantenere alta l’attenzione sulla lotta alla mafia e per promuovere una cultura della legalità che possa durare nel tempo.





