Ancona, 21 maggio – Il consiglio comunale di Ancona ha sospeso per alcuni minuti la riunione a causa di un’iniziativa di alcuni giovani che hanno esposto uno striscione pro Palestina. La contestazione è avvenuta durante la discussione di una mozione che condanna il genocidio a Gaza e richiede il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il vice presidente del consiglio, Francesco Rubini Filogna, ha denunciato un “abuso di potere”. Il dibattito è proseguito, evidenziando i numeri della guerra a Gaza
Oggi, 20 maggio 2025, il consiglio comunale di Ancona ha vissuto un episodio controverso che ha portato alla sospensione della seduta. Durante la discussione di una mozione avente come tema la condanna del genocidio a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina, un gruppo di giovani ha esposto uno striscione pro Palestina all’interno dell’Aula consiliare. L’azione, che ha colto di sorpresa i presenti, ha suscitato un’immediata reazione da parte dei vigili urbani, i quali sono intervenuti per rimuovere il banner.
La mozione e le reazioni
La mozione in questione è stata presentata dal consigliere Francesco Rubini Filogna, vice presidente del Consiglio Comunale e capogruppo del gruppo consiliare “Altra Idea di Città”. Durante il suo intervento, Rubini Filogna ha denunciato l’episodio come un “abuso di potere difficilmente sopportabile per l’aula democratica”, sottolineando che l’azione di rimuovere lo striscione ha ostacolato il diritto di espressione dei giovani attivisti.
Un dibattito acceso
La seduta, che era incentrata su un tema di grande attualità, ha visto anche gli interventi di numerosi consiglieri appartenenti a diverse forze politiche. Dall’opposizione sono stati richiamati i numeri drammatici relativi alla guerra in Gaza, con richieste di una posizione più chiara da parte dell’amministrazione comunale rispetto alla crisi in corso.
L’episodio ha suscitato un acceso dibattito, riflettendo le divisioni esistenti all’interno della comunità e le diverse sensibilità riguardo al conflitto israelo-palestinese. Mentre alcuni consiglieri hanno espresso solidarietà verso la causa palestinese, altri hanno messo in discussione l’opportunità di una tale mozione all’interno del consiglio comunale, ritenendola una strumentalizzazione politica.