Milano, 14 ottobre 2025 – Crescono le polemiche per la lettera di proteste dell’avvocato Annamaria Bernardini De Pace al sindaco di Milano Giuseppe Sala per la proposta di assegnare l’Ambrogino d’Oro, la più alta benemerenza civica del Comune di Milano, alla Global Sumud Flotilla.
Il voto in Consiglio e le proteste in aula
Il premio si trasforma così in un terreno di scontro politico: da un lato la Lega, che propone di assegnare il riconoscimento al presidente americano Donald Trump, sostenendo che la candidatura porterebbe anche “dividendi” economici per le casse comunali; dall’altro lato, la maggioranza di centrosinistra, con la capogruppo del Partito Democratico Beatrice Uguccioni e il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi, che hanno avanzato la candidatura della Global Sumud Flotilla, l’imbarcazione simbolo di solidarietà con la popolazione palestinese.
Durante la seduta del Consiglio comunale, è stata bocciata la parte dell’ordine del giorno che chiedeva di cancellare il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv. La decisione ha scatenato forti tensioni dentro e fuori da Palazzo Marino, con proteste, manifestazioni e cariche della polizia. La discussione sull’Ambrogino si è così intrecciata con il dibattito sul rapporto tra Milano e Israele, diventando un tema politico e simbolico di ampio respiro.

L’appello di Bernardini De Pace: “Restituirò l’Ambrogino”
Ad accendere ulteriormente il dibattito è arrivato l’intervento dell’avvocata Annamaria Bernardini De Pace, premiata con l’Ambrogino d’Oro nel 2015. In una lettera aperta indirizzata al sindaco Giuseppe Sala, la nota matrimonialista ha espresso “sconcerto” per la candidatura della Flotilla, definendola “gravemente inopportuna e profondamente offensiva” per il valore che il riconoscimento dovrebbe mantenere.
Secondo Bernardini De Pace, la Flotilla, promossa da “enti ambiguamente pro-Palestina e da circuiti di finanziamenti non trasparenti”, non avrebbe svolto alcuna azione umanitaria: “Non ha distribuito cibo, non ha soccorso civili”, scrive l’avvocata, accusando il gruppo di aver messo in scena una “provocazione politica con finalità mediatiche”, ai limiti della legalità internazionale.
“Un gesto etico, non polemico”
Nella lettera, Bernardini De Pace sottolinea che l’antisemitismo le fa orrore, definendolo “tipico delle persone ignoranti”, e denuncia ogni gesto che possa anche solo indirettamente normalizzare “un clima intollerabile” di pregiudizio contro Israele e gli ebrei.
Per questo, qualora la candidatura della Flotilla fosse accolta, l’avvocata ha annunciato la volontà di restituire pubblicamente l’Ambrogino d’Oro, “ricevuto con orgoglio anni fa”. Ha inoltre chiesto al sindaco di poter compiere il gesto nello stesso giorno della cerimonia ufficiale, così da essere interpretato “non come polemico ma come gesto etico”, dal forte valore simbolico.
Sala si chiama fuori: “Non intervengo”
Il sindaco Giuseppe Sala ha preso le distanze dalla polemica dell’avvocato Bernardini De Pace, ricordando che non ha voce in capitolo sull’assegnazione dell’onorificenza: “L’Ambrogino d’Oro per fortuna è l’unica cosa su cui io non sono coinvolto. Non intervengo e lascio al Consiglio il confronto su queste faccende”, ha dichiarato a margine dell’assemblea generale di Assolombarda del 13 ottobre.
Gemellaggi e mozioni rinviate
La tensione in Consiglio non si è però limitata al tema dell’Ambrogino. Oltre alla bocciatura della cancellazione del gemellaggio con Tel Aviv, è stato rinviato il voto su un documento che proponeva di avviare un gemellaggio tra Milano e Gaza City, con un progetto idrico curato da MM Spa per migliorare l’accesso all’acqua potabile e una condanna dell’attacco israeliano alla Flotilla.
Non si è discussa nemmeno la mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla funzionaria ONU Francesca Albanese, proposta dal consigliere del gruppo Misto Enrico Fedrighini e sostenuta anche da alcuni membri della lista civica del sindaco Sala. “Non bisogna discutere di queste cose. Obbedienza continua…” ha commentato amaramente Fedrighini.






