Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Bonelli, ha criticato duramente la scelta dell’Italia di entrare nell’Alleanza nucleare europea
L’adesione dell’Italia all’Alleanza nucleare europea, promossa dalla Francia, ha suscitato una netta presa di posizione critica da parte di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. In una nota diffusa oggi, Bonelli definisce la scelta del governo italiano come “ideologica e fallimentare”, sottolineando i rischi economici e ambientali legati al rilancio del nucleare nel nostro Paese.
Bonelli critica la scelta nucleare: costi e tempi insostenibili
Secondo Bonelli, il nucleare di nuova generazione risulta estremamente costoso rispetto alle fonti rinnovabili: “Il costo arriva fino a 170 euro per megawattora (MWh), mentre il fotovoltaico si attesta tra 30 e 40 euro e l’eolico tra 40 e 60 euro per MWh”, spiega il deputato. Attualmente, il prezzo spot dell’elettricità in Italia è più basso rispetto a quello nucleare, rendendo “assurdo inseguire una fonte più costosa, più lenta e più rischiosa”, soprattutto in un contesto globale che punta con decisione sulle energie rinnovabili. Bonelli evidenzia inoltre come la realizzazione di 40 gigawatt di potenza nucleare richiederebbe investimenti per circa 400 miliardi di euro, finanziamenti pubblici che graverebbero inevitabilmente su famiglie e imprese, mentre settori essenziali come scuole e ospedali versano in condizioni precarie.
L’esperienza europea, ricorda Bonelli, mostra esempi di costi e ritardi rilevanti: il progetto Flamanville in Francia ha visto i costi salire da 3,7 a oltre 13 miliardi di euro dopo 16 anni di lavori, mentre l’impianto Hinkley Point C nel Regno Unito è previsto solo per il 2031, con costi aumentati da 18 a quasi 30 miliardi di sterline e una tariffa garantita di 120 euro/MWh per 35 anni.
Critiche sull’autonomia energetica e i rischi ambientali
Bonelli punta anche il dito contro l’idea di autonomia energetica legata al nucleare, ricordando che l’uranio necessario viene importato da paesi come Kazakistan, Russia e Niger. Inoltre, “chi invoca il nucleare per contrastare il cambiamento climatico ignora che servono 15-20 anni per accendere una centrale”, definendo tale strategia un “inganno” che ostacola lo sviluppo delle rinnovabili in Italia.
Il deputato ricorda infine i due referendum abrogativi che hanno già detto no al nucleare nel nostro Paese, ribadendo con forza che “il futuro è nelle energie pulite, economiche e sicure”. In un momento in cui l’Italia entra ufficialmente nell’Alleanza nucleare europea, queste parole rappresentano un monito concreto sui costi e sulle tempistiche di una scelta ancora fortemente dibattuta.






