Quella dei Ferragnez è stata “una gigantesca illusione”, una “gigantesca bolla” in cui l’Italia intera è cascata dice il giornalista Gabriele Parpiglia. Non solo i fan o gli appassionati di gossip, ma anche settori nevralgici della società come la politica, la moda, la finanza e la televisione. È questa la tesi centrale dell’inchiesta del giornalista, raccolta nel suo nuovo libro “Verità, lacrime e like” e raccontata ai microfoni di Newzgen. Un’analisi che smonta pezzo per pezzo un mito costruito sull’unica, costante motivazione: l’hype.
La costruzione del mito Ferragnez: i momenti chiave secondo Gabriele Parpiglia
Secondo Parpiglia, la coppia ha saputo catalizzare l’attenzione nazionale attraverso una serie di “momenti chiave” strategici, che hanno permesso loro di trascendere il mondo dei social network per entrare nell’immaginario collettivo. Tra questi, spiccano:
L’impegno politico e civile: L’ascesa di Fedez come voce per il Movimento 5 Stelle, la polemica con la Rai prima del concerto del Primo Maggio e il conferimento dell’Ambrogino d’oro per l’impegno durante la pandemia sono stati passaggi cruciali per accreditarsi presso un pubblico più vasto.
La spettacolarizzazione della vita privata: Il matrimonio è stato un evento mediatico che “ha fatto sognare tutti”. Allo stesso modo, l’utilizzo dei figli nella serie su Amazon Prime e sui social è stata una precisa strategia di marketing. Parpiglia sottolinea come la decisione di non mostrarli più dopo la separazione sia stata presa in sede legale, rivelando la natura strumentale di quella esposizione: non potevano più farlo “insieme di coppia”.
L’uso di tematiche sociali: Anche argomenti delicati come la salute mentale, discussa sul palco di Sanremo, vengono descritti come “solo marketing”. Similmente, il tentativo di “umanizzare” Chiara Ferragni vestendola da rapper in un video con Rovazzi nascondeva in realtà un potenziale progetto musicale, poi mai decollato.
Quando la bolla Ferragnez è scoppiata per Gabriele Parpiglia
Oggi, secondo l’autore, quella bolla si è definitivamente rotta e “noi ne siamo usciti”. I segnali sono evidenti e inconfutabili: dai concerti di Fedez con biglietti invenduti e la misteriosa sparizione e riapparizione della mappa dei posti online, alle difficoltà economiche di Chiara Ferragni, che ha dovuto licenziare gran parte del suo staff. Il pubblico, sostiene Parpiglia, “non ci casca più”.
Nonostante la separazione, la strategia basata sull’hype continua in modo parallelo. Mentre Fedez attacca pubblicamente il tennista Sinner, generando un esposto per incitamento all’odio, Chiara lancia una nuova linea di abbigliamento basata sull’immagine di “donna vittima illusa”, con magliette e fazzoletti a tema. Per Parpiglia, questo dimostra che il loro “comune denominatore” è sempre stato e rimane lo stesso: generare rumore mediatico.
Terra Bruciata: l’isolamento della coppia
L’inchiesta evidenzia anche un effetto di “terra bruciata” attorno alla coppia, con un progressivo allontanamento di amici e collaboratori. Pochi, come Fabio Rovazzi, sono riusciti a “scappare per primi” e a costruirsi una propria strada. Fedez ha collezionato rotture professionali con artisti come Luisal, Tananai e Achille Lauro, tanto che Parpiglia si chiede chi salirà sul palco con lui durante i concerti, escludendo Emis Killa, definito “l’unica persona che gli risponde al telefono”.
Anche Chiara Ferragni ha visto il suo mondo sgretolarsi. Sebbene mantenga una “corte dei miracoli” di persone che ha sempre sostenuto economicamente, ha perso il supporto del mondo della moda che conta. Nomi come Gilda Ambrosio e Giuliano Calza di GCDS, un tempo vicinissimi, ora appaiono distanti.
Il conto da pagare: chi ha perso di più?
Alla fine di questo mito, secondo Parpiglia, chi ha avuto la peggio è senza dubbio lei, Chiara Ferragni. Il motivo è netto: “In Italia ti perdonano tutto”, afferma il giornalista, “ma c’è una cosa che l’Italia non ti perdona: la beneficenza“. Questo è un ambito su cui il pubblico non fa passi indietro, come dimostra il caso di Edoardo Costa in passato.
A questo si aggiunge un’analisi finanziaria che mostra un patrimonio eroso da tre anni di spese ingenti a fronte di un’attività lavorativa quasi nulla. Anche se ci fosse la possibilità di rialzarsi, sembra che questa venga confusa “con le prove d’amore e o di nuovi amori”.
In questa complessa narrazione, l’unico elemento di verità incontestabile, conclude Parpiglia, sono i due figli, un argomento serio che non va mescolato con la “bolla” mediatica. Per il resto, anche quello che all’inizio poteva sembrare un vero sentimento, come la prima uscita a Palazzo Parigi, è stato fin da subito parte di un meccanismo mediatico ben orchestrato.






