Nel corso della trasmissione Newzgen, la giornalista sportiva Marialaura Scatena ha approfondito, con Andrea Eusebio e Alessandra D’Ippolito, il cammino della Nazionale italiana femminile di calcio agli Europei 2025 e il significativo incontro delle Azzurre al Quirinale. L’evento ha segnato un momento di svolta nel riconoscimento del calcio femminile in Italia, superando la logica tradizionale legata esclusivamente ai risultati sportivi.
Il valore simbolico del ricevimento al Quirinale per Marialaura Scatena
Andrea Eusebio ha chiesto a Scatena perché la visita della Nazionale femminile al Quirinale, nonostante la sconfitta in semifinale, rappresenti un riconoscimento importante. Marialaura Scatena ha risposto sottolineando che, “non è necessario arrivare alla vittoria sul campo per poter avere un riconoscimento”. In passato, infatti, i ricevimenti al Quirinale erano riservati esclusivamente alle squadre vincitrici. Ora, invece, la presenza delle calciatrici ospitate dal Presidente Mattarella è un segnale forte dei progressi strutturali e culturali del movimento calcistico femminile in Italia. È paragonabile a un “salvataggio” in un videogioco, un momento di ripartenza con una consapevolezza diversa rispetto al 2019.
Evoluzione della narrazione mediatica e percezione pubblica
La giornalista ha evidenziato come la copertura mediatica del calcio femminile sia in trasformazione ma richieda ancora tempo e continuità. L’interesse del pubblico cresce proporzionalmente ai risultati ottenuti dalle Azzurre, ma non si può pretendere che l’attenzione nasca soltanto a metà torneo. Scatena ha sottolineato la necessità di coerenza e costanza nella narrazione per evitare un effetto “onda” che sfuma rapidamente, come accadde dopo il 2019.
Rispondendo alla domanda se il calcio femminile debba ancora essere paragonato a quello maschile, Scatena ha affermato con fermezza che “questo paragone non ha senso”. Il confronto è ingiusto poiché il calcio femminile si è sviluppato con dinamiche, risorse e opportunità storicamente diverse rispetto a quello maschile. Spesso l’italiano medio utilizza il calcio maschile come metro di giudizio, ma in realtà le calciatrici non aspirano a replicare quel modello, bensì a valorizzare la propria disciplina nella sua specificità.
Mentalità, inclusione e ruolo del CT Andrea Soncin
Scatena ha raccontato come la mentalità verso le giovani calciatrici stia cambiando, sebbene persistano pregiudizi soprattutto in alcune aree del Sud Italia. Un lavoro capillare e culturale è necessario per far crescere il movimento anche in quelle zone. La maggior parte delle convocate nella Nazionale proviene infatti da regioni del Centro-Nord, dove l’ambiente è più favorevole.
Riguardo al ruolo del commissario tecnico Andrea Soncin, Scatena ha sottolineato che il successo della Nazionale non dipende dal genere del tecnico, ma dalla sua capacità di integrazione e competenza. L’esperienza della Nazionale femminile può offrire preziosi insegnamenti al calcio maschile, in particolare sul senso di appartenenza e coesione dimostrato anche da calciatrici escluse dalle convocazioni ufficiali, come Martina Rosucci, che hanno comunque sostenuto la squadra dagli spalti. Questo atteggiamento rappresenta un messaggio visivo e simbolico di grande valore umano.
Il contesto del calcio italiano: un confronto con la Nazionale maschile
Nel frattempo, la Nazionale maschile di calcio dell’Italia continua a rappresentare un punto di riferimento storico per il calcio italiano, con una tradizione di successi che include quattro titoli mondiali (1934, 1938, 1982, 2006), due campionati europei (1968, 2020) e numerose altre competizioni. Attualmente guidata dal commissario tecnico Gennaro Gattuso, la squadra è al momento 11ª nel ranking FIFA (luglio 2025) e si prepara a nuove sfide internazionali dopo un periodo di alti e bassi.
Il confronto tra Nazionale maschile e femminile non può quindi limitarsi ai risultati sul campo, ma deve tenere conto delle diverse realtà storiche, culturali e strutturali. Mentre la Nazionale maschile ha una lunga tradizione di vittorie e un seguito consolidato, il movimento femminile è in fase di crescita e sta conquistando progressivamente visibilità, riconoscimento e rispetto anche istituzionale, come dimostra l’incontro al Quirinale.






