Roma, 17 dicembre 2025 – Paolo Simoncelli, figura centrale nel mondo del motociclismo italiano e padre di Marco Simoncelli, scomparso tragicamente in pista nel 2011, continua a esprimere il suo profondo dissenso nei confronti delle scelte di Liberty Media, la società americana che gestisce i diritti della MotoGP. In un’intervista esclusiva, Simoncelli ha condiviso il suo sfogo contro la visione moderna dello sport, che a suo avviso rischia di cancellare la memoria storica e l’eredità di piloti leggendari come suo figlio.
Paolo Simoncelli e la difesa della storia del motociclismo
Paolo Simoncelli, fondatore e proprietario del team Sic58 Squadra Corse, creato in ricordo di Marco, ha denunciato la volontà di Liberty Media di modificare i criteri ufficiali di conteggio dei titoli mondiali, escludendo quelli ottenuti nelle categorie minori per considerare solo quelli in MotoGP. Questa scelta, secondo Simoncelli, equivarrebbe a cancellare le imprese di campioni come Marco Simoncelli, Fausto Gresini e Ángel Nieto, figure che hanno scritto pagine indelebili nella storia delle corse motociclistiche.
“Vogliono solo lo spettacolo, ma allora che facciano un circo”, ha commentato amareggiato, mettendo in luce come questa progressiva deriva commerciale rischi di snaturare la passione e la tradizione che da sempre contraddistinguono il motociclismo.
Simoncelli ha inoltre espresso preoccupazione per il modo in cui i giovani piloti vengono gestiti oggi: “I ragazzi a 18 anni sono già modellati dai loro manager, con fisici da MotoGP e programmi di allenamento massacranti, ma arrivano troppo tardi nel Motomondiale. Il limite di età è stato alzato per gli incidenti mortali nel CEV, ma sarebbe bastato ridurre il numero di piloti nelle griglie, per garantire più sicurezza”.

La nuova sfida di Sic58 e l’incidente di Noah Dettwiler
Il team Sic58, nonostante le difficoltà economiche e la complessità del mondo delle corse, continua il suo impegno nel lanciare giovani talenti nel panorama internazionale. Pochi giorni fa, Paolo Simoncelli ha rivelato di aver quasi concluso la trattativa per ingaggiare come pilota per la stagione 2026 di Moto3 il giovane svizzero Noah Dettwiler, reduce da un grave incidente durante il GP di Sepang.
L’incidente, avvenuto proprio sul circuito malese dove nel 2011 perse la vita Marco, ha riportato alla mente di Paolo un incubo quasi rivissuto. Dettwiler, che ha subito due arresti cardiaci e la perdita della milza, è ancora ricoverato in terapia intensiva, ma le ultime notizie sono incoraggianti per la sua ripresa. “Noah sarà il nostro futuro pilota insieme a O’Gorman. Mancano solo le firme, ma ora deve combattere e noi siamo con lui”, ha scritto Simoncelli nel suo blog, sottolineando il valore della forza e della determinazione nel motociclismo.
Questo episodio riaccende la riflessione sul rischio e sulla sicurezza nel motociclismo contemporaneo. Paolo Simoncelli ha esortato i piloti a prestare più attenzione, soprattutto durante le fasi delicate come il giro di allineamento: “Incidenti così non dovrebbero mai succedere. Il rischio è altissimo in gara, figuriamoci in quei momenti”.
Un uomo, una famiglia e una passione che resistono al tempo
Paolo Simoncelli, ora 75enne, non nasconde la stanchezza ma anche la determinazione a portare avanti l’eredità di suo figlio. La sua vita è stata segnata dal dolore della perdita ma anche dalla forza di trasformare quella tragedia in un impegno concreto per il futuro del motociclismo italiano.
Nonostante le difficoltà finanziarie e le tensioni con la gestione americana dello sport, Simoncelli continua a credere nella sua missione: “Ho fondato la squadra per non morire, per dare un futuro ai giovani piloti. Devo ringraziare Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, che mi ha sempre sostenuto. Ma questi americani di Liberty ci stanno facendo sentire inutili”.
Riflettendo sulle possibilità di lasciare il mondo delle corse, Paolo appare ancora radicato alla sua passione: “A 75 anni è tutto più complicato, ma ho una moglie che mi spinge a non fermarmi. Le moto mi hanno dato 15 anni bellissimi dopo la tragedia, e non ho nessun rimpianto”.
Intanto, nel circuito mondiale, Marc Marquez continua a dominare la scena, il che per Simoncelli è una conferma della grandezza del pilota spagnolo, che corre con la stessa grinta e determinazione che vedeva in suo figlio Marco. Sul futuro di Pecco Bagnaia, invece, Paolo si augura che abbia imparato a gestire la pressione di un compagno così forte.
Paolo Simoncelli rimane una voce critica e appassionata, che lotta per mantenere viva la memoria del motociclismo autentico, in un mondo che sembra voler privilegiare solo l’apparenza e lo spettacolo.





